L’annuncio è stato dato sabato scorso. Con la consueta conferenza stampa del premier Conte. Ma da quella data, ad oggi, nonostante gli annunci e le promesse, la strada dei fondi per aiutare le famiglie in difficoltà dopo la crisi generata dall’emergenza coronavirus, sembra essersi smarrita. La maggior parte dei comuni della provincia di Napoli e di Salerno si sta preparando a gestire l’assalto dei disperati. Decine di famiglie che, a causa della serrata imposta dal virus, non sanno più come mettere il piatto a tavola. Alcuni comuni, ad esempio, ancora non hanno la disponibilità dei fondi. “«Lunedì abbiamo concluso l’iter per recepire i fondi che ancora devono essere trasmessi.
Una volta che li avremo predisporremo tutta la documentazione per soddisfare la richiesta delle famiglie in difficoltà», ha spiegato il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri. Sono ore delicate per le amministrazioni comunali che tra burocrazia, quota 100 e difficoltà organizzative sono alle prese ancora con l’avviso pubblico, l’elenco dei beneficiari e i moduli da distribuire. I sindaci delle città più popolose provano a fare una corsa contro il tempo. “Ogni Comune dovra’ stabilire i criteri per individuare i beneficiari dei buoni spesa o dei pacchi di generi alimentari e di prima necessità.
Non è un lavoro semplice ma tutti sappiamo che è molto urgente completare tutti questi adempimenti, per questo gia’ ieri la Giunta si è riunita ed ha approvato la prima delibera per la variazione di bilancio per istituire i capitoli di entrata e di spesa”. Anche ad Ercolano, dove il sindaco Ciro Buonajuto ha lanciato per primo l’allarme sulla situazione di grave angoscia sociale, che si sta vivendo a Ercolano: “Mai come in questo momento la tenuta democratica della nostra comunità potrebbe essere messa a dura prova. Non possiamo rischiare che sentimenti come la disperazione o la sensazione di essere lasciati soli diventino la leva per operazioni poco chiare o potenzialmente rischiose per la incolumità dei nostri concittadini fatte da interlocutori non identificati o difficilmente identificabili”
Le linee guida dell’Anci
Intanto l’associazione dei comuni italiani ha stilato delle linee guida che dovrebbero servire ad aiutare i sindaci nel loro lavoro. “I Comuni possono, senza bando di gara e senza Mepa (la centrale degli acquisti) comprare buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti in un elenco che ciascun Comune dovrà pubblicare sul proprio sito istituzionale”. Il Comune comprerà anche generi alimentari di prima necessità potendo “destinare alle misure di solidarietà aimentare anche eventuali donazioni”. L’associazione dei comuni italiani, inoltre, specifica che questo è un provvedimento che porterà a “garantire a coloro che ne hanno reale necessità, di rifornirsi nel breve periodo di beni di prima necessità”. E, spiega anche l’ufficio dell’Anci, i dati “possono essere rilevati attraverso un’autodichiarazione nella quale il richiedente per se e per il proprio nucleo familiare, dichiara le entrate percepite nell’ultimo mese e il valore monetario disponibile su conto corrente o altri strumenti di deposito immediatamente smobilizzabili”. Secondo l’Anci “si può accedere al sussidio qualora il valore delle entrate dell’ultimo mese e dello stock monetario disponibile sia inferiore o pari al 60% della soglia di povertà assoluta nel 2018”.
Il reddito di emergenza
Con le lenzuola, ma anche con i cartelli. A decine stanno rispondendo in provincia di Napoli alla proposta nata dalle reti sociali di segnalare l’urgenza di un reddito di esistenza in questo periodo di emergenza ma anche per tutto quello che seguirà dopo. Con i tag #redditodiquarantena #redditodiemergenza #redditodicittadinanza – sottolineano in una nota le Reti sociali campane Covid 19 – nell’emergenza Covid19 abbiamo cominciato a raccogliere le foto che arrivano in queste ore da tante città. Tanti hanno smesso di pagare l’affitto per poter campare. Senza un provvedimento di garanzia anche su quello, dopo la pandemia ci sarà una pandemia di sfratti. Reddito di esistenza per tutti i non garantiti; estensione del blocco delle bollette anche qui; contributo all’affitto e/o taglio dei canoni per i multiproprietari. Sono le richieste sulle quali le Reti sociali campane nell’emergenza Covid19 chiedono un intervento del governo.
La politica
Sul tema dell’indigenza, anche la politica si confronta. E lo fa sia a livello nazionale che locale. “Per tutti gli italiani questa situazione comporta disagi gravi e danni economici seri ma per una parte significativa questa situazione è un dramma, chi non ha uno stipendio fisso e chi viveva di lavoro nero, diciamolo chiaro perché ci sono tante persone in questa situazione, si è ritrovato senza nessun reddito, alla fame nel senso letterale della parola. Ed è ovvio che a queste persone va offerta una soluzione subito. Il governo invece e purtroppo è in ritardo. Ha stanziato una cifra inadeguata e non c’è chiarezza su come queste somme andranno distribuite” le parole di Silvio Berlusconi. Parlando di crisi economica anche Renzi ha fatto sentire la sua voce. “Lo Stato deve passare un miliardo di euro ai comuni per rimettere in ordine le strade e un miliardo di euro agli enti locali per rimettere in ordine le scuole. Naturalmente, nei cantieri, deve essere garantita la piena sicurezza dei lavoratori. Le gare devono svolgersi in un giorno e devono riguardare i progetti già pronti. Anci e Ance vanno coinvolti in questo progetto a forte impatto sulla vita delle famiglie e in grado di migliorare la qualità della vita di tutti noi e attenuare il crollo del PIL” è una delle proposte di Renzi. Da Napoli anche Mdp Articolo 1 ha presentato la sua proposta: “Uno strumento per sostenere le necessità immediate delle famiglie in difficoltà, una misura di sostegno al reddito, sostenere i servizi di mensa degli enti di associazionismo sociale e sospendere e/o ridurre le imposte di competenza regionale” le parole del movimento.