Una notte di sangue e follia in pieno centro storico a Poggiomarino. Due medici costretti a ricorrere in ospedale e un’indagine aperta dai carabinieri della compagnia di Torre Annunziata sull’aggressione subita dai camici bianchi del pronto soccorso.In mezzo il decesso di un anziano, probabilmente a causa di una crisi respiratoria, su cui la procura di Torre Annunziata ordinerà ulteriori approfondimenti nelle prossime ore. Sia per quanto riguarda l’emergenza Coronavirus, all’uomo sarà fatto un tampone post-mortem per verificare se fosse affetto dall’infezione, e sia per il racconto fornito dai parenti della vittima alle forze dell’ordine. Il caos e le urla nei pressi dell’abitazione della vittima in via XXIV maggio intorno alle 2 della scorsa notte. I medici sono tornati per visitare l’anziano a distanza di un’ora dal primo accesso. Ma quando per la seconda volta hanno varcato l’ingresso della casa dell’uomo hanno soltanto potuto constatarne il decesso.
Una tragedia che ha fatto scattare l’aggressione nei confronti dei medici e degli infermieri del pronto soccorso, presi a pugni dai parenti dell’anziano deceduto. L’intervento dei militari dell’Arma della compagnia di Torre Annunziata è servito per riportare la calma. Ma allo stesso tempo le forze dell’ordine si sono messe a lavoro per chiarire quanto accaduto in quelle ore drammatiche culminate con la morte di un anziano. Restano molte ombre in una vicenda ancora tutta da chiarire. I parenti della vittima hanno riferito di «essere stati tranquillizzati dai medici» sulle condizioni di salute dell’uomo. Che poi sarebbero irrimediabilmente peggiorate nel giro di 40 minuti, con il decesso dell’anziano.
Versioni diametralmente opposte a quelle fornite dai medici del pronto soccorso brutalmente aggrediti che hanno riferito alle forze dell’ordine di aver inizialmente «proposto» il ricovero all’anziano in preda a problemi respiratori, poi rifiutato dallo stesso paziente. Alla seconda chiamata i medici hanno potuto soltanto constatare l’avvenuto decesso dell’anziano. Una vicenda finita ora sotto la lente di ingrandimento della magistratura.Ma quella di ieri non è stata una giornata tranquilla per le forze dell’ordine impegnate su tutta l’area vesuviana nell’ambito dei controlli per l’emergenza Covid su tutto il territorio. Ieri pomeriggio volontari della protezione civile, vigili urbani, carabinieri e pompieri sono stati impegnati per domare un grosso incendio divampato nei pressi della Statale 268 del Vesuvio tra i comuni di Ottaviano e Somma Vesuviana.
Una grossa nube di fumo s’è alzata intorno alle 18 e ha travolto le abitazioni circostanti, alle fiamme sterpaglie e materiali di risulta abbandonati nei pressi dell’arteria provinciale. Soltanto dopo 4 ore di lavoro, la situazione è tornata alla normalità.