Li hanno trasportati d’urgenza, eccezionalmente, all’ospedale De Luca e Rossano di Vico Equense. Ma le loro condizioni di salute si sono all’improvviso aggravate e hanno perso la vita in attesa di conoscere l’esito del tampone. Le due vittime sono un novantacinquenne di Torre del Greco e un uomo di Boscoreale: si tratta di due casi sospetti di coronavirus per i quali la direzione sanitaria dell’ospedale conta già nelle prossime ore di sapere il verdetto del test. Evidentemente la tensione è alle stelle perché Vico Equense non è un punto Covid individuato dalla rete sanitaria dell’Asl Napoli 3 Sud per fronteggiare la pandemia. Tanto che la questione sbarca anche all’attenzione dei vertici della Regione Campania complice la discesa in campo del consigliere regionale Alfonso Longobardi che invoca chiarezza sulla gestione del presidio De Luca e Rossano.Spunta una nota in cui viene chiesto un intervento “chiarificatore” da parte del direttore generale dell’azienda sanitaria Gennaro Sosto. Non si muovono critiche al personale dell’ospedale di Vico Equense, ma il consigliere regionale precisa che è necessario tutelare la salute degli operatori e dei pazienti. Il timore è che il presidio di Vico Equense, che non è una struttura specializzata per il coronavirus, possa divenire un vero e proprio focolaio, come dice testualmente Longobardi.Premessa doverosa. Nelle scorse settimane era già capitato che, da altre zone della provincia di Napoli, alcuni sospetti casi di coronavirus venissero “smistati” a Vico Equense. Una necessità che si presenta quando gli altri nosocomi della rete dell’Asl Napoli 3 Sud vanno in “sovraccarico” e dunque c’è assoluta necessità di scovare ulteriori presidi dove effettuare tamponi, esami e presumibilmente ricoveri. Ed è ciò che è avvenuto in parte ieri mattina. All’ospedale De Luca e Rossano sono stati trasferiti due pazienti con sintomi riconducibili al coronavirus. Entrambi, però, hanno perso la vita. «Come sempre accade, l’assistenza è stata professionale e corretta seguendo tutti i criteri impartiti dall’Asl e assumendo tutte le dovute precauzioni del caso» è la precisazione del direttore sanitario degli ospedali riuniti della penisola sorrentina, Giuseppe Lombardi. I tamponi sono stati comunque effettuati e spediti ai laboratori chiamati a esaminarli. Si spera quanto prima che l’esito possa essere comunicato all’Asl 3 Sud e ai vertici dell’ospedale di Vico Equense.Sulla gestione dell’emergenza coronavirus si anima il dibattito, anche politico. Di recente, i sindaci della penisola sorrentina avevano evidenziato le criticità del presidio cittadino che non è in grado, per evidenti lacune di personale, di soddisfare al meglio il percorso Covid. Basti pensare a ciò che accade per i rianimatori: quando si va in difficoltà ce n’è solo uno per turno e in caso di doppia emergenza contemporanea, magari un paziente di Covid e una partoriente in sala operatoria per un cesareo, si va in tilt. Il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Sosto, è già al corrente della situazione e sul punto era stato sollecitato proprio dai sindaci a individuare altre soluzioni ospedaliere per i sospetti casi di coronavirus.A Vico Equense manco a dirlo c’è preoccupazione sia perché ci sono tre contagiati da Covid 19 sia per il caso del marittimo positivo al tampone finito al centro di una bufera social con diverse segnalazioni di presunte violazioni della quarantena nei giorni precedenti al test (ma il sindaco Andrea Buonocore non ha ricevuto denunce). Ecco perché trova motivazione l’uscita pubblica del consigliere regionale Longobardi: «Sto ricevendo da alcuni giorni diverse segnalazioni sul nosocomio della penisola sorrentina e bisogna con grande celerità fare chiarezza e tutelare la salute di tutti – dichiara l’alleato in un documento inviato a Sosto – E’ naturale che essendo anche il presidio ospedaliero di Vico Equense inserito nella rete dell’emergenza, qualsiasi paziente accolto può essere potenzialmente infetto e può essere purtroppo veicolo di contagio. Per questi motivi vi è la necessità di assicurare percorsi assistenziali e protocolli ben definiti e naturalmente occorre dotare tutti di dispositivi di protezione: operatori, medici, personale sanitario e non sanitario, pazienti e loro familiari».Il punto però è anche un altro: «Il nosocomio di Vico Equense – prosegue Longobardi – ha diversi reparti strategici e molto frequentati, come ad esempio l’oculistica, la chirurgia e il punto nascita. Dunque bisogna scongiurare pericolose situazioni di promiscuità nella struttura. In questo contesto la prevenzione è decisiva per evitare pericolosi contagi ed epidemie. Le conseguenze connesse ad un’eventuale non corretta e sicura gestione dei pazienti potenzialmente affetti dal coronavirus – conclude Longobardi – possono risultare alquanto pericolose per la salute pubblica. Bisogna prevenire con tempestività, affinché si eviti che l’ospedale di Vico Equense, così come altre strutture, corrano il rischio di diventare focolai del virus».
CRONACA
7 aprile 2020
Rischio Covid, 2 morti all’ospedale di Vico Equense: vittime di Torre del Greco e Boscoreale, atteso esito tampone