Pasticcio buoni spesa al Comune di Pompei. I cittadini protestano perché i voucher solidali dal valore complessivo di 214mila euro – erogati da Palazzo de Fusco e spendibili in 8 market del territorio – non consentono l’acquisto dei “prodotti in volantino” e dei generi alimentari in offerta. Ad accrescere la polemica arriva la dura presa di posizione dei responsabili del “Conad Superstore” di viale Macello, leader nella grande distribuzione e con sede al centro commerciale La Cartiera: «Questo modo di agire, ai tempi del Coronavirus, è puro sciacallaggio». «Non vogliamo solamente sollevare polveroni ma i cittadini devono capire. Il nostro Comune avrebbe dovuto comportarsi come gli altri della Campania. Ovvero stampare dei buoni spesa e non dei buoni pasto a condizioni svantaggiose per imprenditori già messi in ginocchio dalla crisi». A finire sott’accusa è in pratica il meccanismo scelto dal dirigente dei Servizi Sociali di Palazzo de Fusco, Raimondo Sorrentino, che per gestire l’emergenza alimentare in cui sono coinvolte 719 famiglie ha chiuso un accordo con il noto gruppo “Edenred-Ticket Restaurant”. Una società leader nel mercato dei buoni spesa cartacei (emessi in tagli da 10 o 20 euro) ma con trattenute che sarebbero da capogiro su ogni buono accettato alla cassa. A chiarire il “giro” d’affari sotteso alla emissione dei voucher solidali sono ancora i vertici del Conad: «Garantiamo al consumatore l’intero valore nominale del buono spesa» proseguono «ma la società Edenred, su ogni voucher accettato da Conad, continua ad applicare una trattenuta pari al 15,5% del suo valore. E’ una percentuale troppo alta, che non consente all’azienda di far valere i buoni spesa su alcuni prodotti in offerta. Si tratta di prodotti aggressivi, dove abbiamo solo il 2% di margine di profitto». Di conseguenza, il Conad di Pompei garantirà ai cittadini di pagare con i buoni spesa del Comune esclusivamente i prodotti “in volantino” dei comparti frutta, verdura, salumeria, macelleria e pescheria. Oltre ai generi di prima necessità e a costi tenuti “bassi e fissi” per l’intero 2020. «Il problema è a monte. Sta nell’accordo chiuso dal Comune con Ticket Restaurant» dichiarano i responsabili del Conad Superstore di Pompei «che in questo momento così drammatico avrebbe dovuto fare un passo indietro. Ci saremmo aspettati una riduzione delle trattenute, come già fatto da un’altra azienda che eroga i buoni, la GM Lunch, che ha abbassato la percentuale applicata agli esercenti fino al 2%. Nei giorni scorsi, abbiamo spiegato il meccanismo al dirigente dei Servizi Sociali. Ma lui ha deciso di non ascoltarci». I responsabili del Conad di Pompei avevano «proposto al dirigente comunale la chiusura di un accordo alternativo, che bypassasse le trattenute di società terze e allo stesso tempo impegnasse Conad, e tutti gli altri esercenti di Pompei, a offrire un contributo aggiuntivo del 10% su ogni buono spesa. Oltre al servizio a domicilio per le persone affette da Covid o da gravi patologie». Secondo i vertici del Conad di Pompei «la strada seguita da altri Comuni, come Gragnano o Castellammare di Stabia» avrebbe consentito di accettare i buoni spesa per l’acquisto di tutti i prodotti in vendita nel market. «Applicare l’accordo chiuso dal Comune di Pompei anche ai generi alimentari ad alta aggressività di mercato – concludono – ci esporrebbe a ulteriori e drammatiche perdite. Dovremmo quasi chiudere».
CRONACA
15 aprile 2020
Pompei, beffa dei buoni spesa: «Non validi sui cibi in offerta». Il Conad Cartiera: «Il Comune favorisce gli sciacalli»