«Il Governatore De Luca autorizzi la vendita per asporto di pizzerie e pasticcerie, molte attività stanno rischiando il fallimento». E’ un vero e proprio appello quello che il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino, rivolge al presidente del consiglio regionale della Campania attraverso una lettera con la quale lo invita a rivedere alcune misure di sicurezza adottate per contenere la diffusione del contagio del virus Covid 19.«Questo servizio con tutti gli adeguati dispositivi di protezione, potrebbe dare respiro ad un numero notevole di lavoratori – spiega Cimmino – Le consegne a domicilio avvengono già regolarmente sul territorio attraverso i corrieri, i postini, i volontari e svariati supermercati che hanno attivato il servizio per ridurre le file e i potenziali assembramenti nei pressi degli esercizi commerciali».
Considerando che il delivery è ormai diffuso, secondo il sindaco di Castellammare di Stabia bisognerebbe consentire anche a chi vende cibi cotti di poter lavorare: «L’asporto per pizze e dolci, già attivo nel resto d’Italia, andrebbe proprio nella direzione di evitare assembramenti in strada, dato che ridurrebbe le uscite per l’approvvigionamento alimentare, oltre a garantire la ripresa di attività di fondamentale importanza per la tutela di svariate categorie di lavoratori oggi in grave emergenza economica e sociale – continua Cimmino – È evidente che le consegne a domicilio debbano avvenire con tutte le dovute precauzioni in materia di limitazione del contagio, mediante pagamenti online e corrieri dotati di mascherine, guanti monouso e ogni dispositivo di protezione per evitare contatti pericolosi per la salute dei clienti».
Tantissimi i proprietari di attività come pizzerie, pasticcerie, ma anche ristoranti che nelle settimane scorse hanno chiesto un intervento alle istituzioni per far ripartire un settore penalizzato dalle limitazioni imposte in Campania.«In questa fase più che mai è necessario consolidare la sinergia istituzionale, perché i cittadini hanno bisogno di sentire la presenza forte delle istituzioni al proprio fianco – dice il sindaco di Castellammare – A tutti stiamo chiedendo il massimo sforzo per uscire da questa situazione di emergenza, consapevoli che il nostro dovere consiste nel garantire in primis la tutela della salute pubblica e l’attivazione di misure efficienti per evitare pesanti contraccolpi sul futuro di ogni singola persona. E accanto all’emergenza sanitaria, c’è un’emergenza sociale che già sta esplodendo in maniera consistente sul nostro territorio». Un allarme più volte lanciato anche da Confcommercio che ha dato vita anche a iniziative mirate per sensibilizzare Governo, Regione e Comuni a valutare la possibilità di avviare la cosiddetta “fase due”.
«Riaprire alcune tipologie di attività vuol dire anche dare una boccata di ossigeno ad una categoria di lavoratori che andrebbero a riattivare il ciclo economico evitando di finire sul lastrico – dice Cimmino – Stiamo combattendo una battaglia importantissima per salvare la vita dei nostri cittadini, ma ci stiamo anche preparando a gestire una fase altrettanto delicata, per evitare che l’impatto economico delle misure restrittive metta in ginocchio tante famiglie che non potrebbero più disporre di un reddito utile per la propria sopravvivenza».Un problema particolarmente avvertito a Castellammare di Stabia dove molti titolari di attività si sono schierate anche contro l’iniziativa dell’imprenditore napoletano Gino Sorbillo, che ha annunciato la chiusura di quattro ristoranti e la volontà di ripartire con l’asporto.«Non ci sarà mai nessuno che ci farà scaricare i nostri ragazzi, stiamo