Ada Ferri*
L’editoriale del direttore di Metropolis, Raffaele Schettino invita alla riflessione su questa vita sospesa. Una pausa, un tempo obbligato per pensare e rivedere ciò che siamo stati fino a 2 mesi fa e ciò che invece potremmo essere dal prossimo futuro. Come la Dantesca legge del contrappasso, questo virus ci ha momentaneamente sottratto ciò che già avevamo messo o stavamo per mettere in secondo ordine nelle nostre vite per egoismo, per ambizione, per vanità o semplicemente per la fretta.
Questa tragedia che ci fa sentire piccoli e smarriti, ha provocato uno sconvolgimento inimmaginabile nell’economia, nel sociale e nelle famiglie, penso ad esempio alle donne vittime di violenza costrette a vivere a stretto contatto con il persecutore, alle famiglie con persone diversamente abili, alle famiglie incapienti, con persone ammalate da accudire. Cinicamente come un cineoperatore che va avanti e poi riavvolge la pellicola ci mostra, sembra a volerci ammonire, ciò che avevamo perduto: la possibilità di guardare il luccichio delle luci in lontananza di sera, un cielo stellato come solo da ragazzini in vacanza al falò sulla spiaggia abbiamo visto, un mare pulito, bello, ricco di vita, corsi d’acqua cristallini. Non solo, ci ha messo anche di fronte ad un fatto che sembra ovvio ma spesso trascurato: la libertà di ognuno di noi finisce dove iniziano i diritti dell’altro che possiamo e dobbiamo pretendere un mondo migliore, un nuovo umanesimo di uguaglianza solidarietà e fratellanza tra i popoli e le persone e cominciare a rispettare finalmente questo pianeta che ci ospita.
Questo è uno dei tanti bivi della storia dell’umanità. Abbiamo davanti una nuova strada: vogliamo imboccarla o finire nel vicolo cieco? Possiamo imboccarla, insieme, uniti, siamo forti e possiamo.
Possiamo contro il virus con l’impegno di ciascuno ognuno per le proprie possibilità e competenze. Possiamo con l’impegno civico, politico, sociale contro le logiche di potere e di sopraffazione, di egoismi e di arricchimenti senza etica che ci hanno condotto sin qui. Oppure possiamo decidere che quando questa onda anomala sarà passata il disastro che avrà lasciato non sarà servito a nulla, i morti saranno solo numeri e ci avvieremo si verso un punto di non ritorno
(*Presidente Catena Rosa, associazione contro la violenza sulle donne)