• Metropolis
  • Contatti
  • Redazione
  • Metropolis
  • Contatti
  • Redazione
Metropolisweb
  • Home
  • Giornale
  • Radio
  • Rubriche
  • Young
  • Login
  • Home
  • Giornale
  • Radio
  • Rubriche
  • Young
  • Login
Al telefono le voci dal 41-bis, i 15 minuti di libertà dei 40 padrini vesuviani ai tempi del coronavirus
CRONACA
24 aprile 2020
Al telefono le voci dal 41-bis, i 15 minuti di libertà dei 40 padrini vesuviani ai tempi del coronavirus
Ciro Formisano e Giovanna Salvati

Per entrare nell’inferno del carcere duro basta schiacciare un bottone sulla tastiera di un telefono. In un attimo quella voce lontana centinaia di chilometri rimbalza tra le pareti del braccio di massima sicurezza. Da un lato della cornetta c’è il padrino di turno isolato dal mondo e sepolto vivo in una cella da 10 metri quadrati. Dall’altra parte mogli e sorelle, figli e fratelli. Mamme e papà. Tutti sorvegliati e divisi da un vetro invisibile fatto di circuiti e reti cablate. A vigilare c’è un agente della polizia penitenziaria. Ascolta e osserva. Prova a cogliere ogni sospiro che riecheggia da una parte all’altra del cellulare nel silenzio di quella piccola stanza di una caserma dei carabinieri. Ha il compito di evitare che quella chiamata si trasformi in uno scambio di informazioni proibite. Magari con messaggi cifrati da recapitare a chi ha raccolto, fuori, lo scettro del padrino finito dietro le sbarre. Eccoli gli effetti del Coronavirus sulla vita dei super detenuti, quelli ritenuti socialmente più pericolosi. Gente che si è macchiata di delitti orribili. Assassini, padrini, affiliati di rango. Quindici minuti ogni due settimane: tanto dura il colloquio telefonico con l’inferno del carcere duro. Una “licenza” inserita dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – in via eccezionale e «solo fino al termine dell’emergenza sanitaria» – con una circolare diffusa qualche giorno fa. Il Dap ha deciso di aprire alle chiamate con il carcere duro. Un filo diretto con il 41-bis nato «al fine di garantire un minimo di contatto con la propria famiglia», come si legge in una delle autorizzazioni concesse ad un boss difeso dall’avvocato Dario Vannitiello. La decisione del DapIn pratica la chiusura totale e le stringenti norme anti-contagio hanno di fatto bloccato i colloqui con i detenuti al carcere duro, quasi tutti confinati nel Centro e nel Nord Italia. Una decisione che sostituisce la circolare precedente con la quale proprio il Dap, il 21 marzo scorso, aveva ribadito che i colloqui con i detenuti al carcere duro sarebbero avvenuti soltanto nei parlatori videosorvegliati dei penitenziari di massima sicurezza, con mascherine, guanti e ambienti sanificati. Poi, però, il blocco totale e il boom di contagi hanno mischiato le carte in tavola. Rendendo inevitabile la necessità di creare un percorso alternativo per garantire ai detenuti al carcere duro il diritto a comunicare con i propri cari.  E così, per consentire anche ai boss di parlare con i propri familiari è stato deciso di organizzare i colloqui telefonici presso la più vicina caserma dei carabinieri. In una stanzetta vengono fatti entrare massimo due parenti del detenuto autorizzati. Parlano al telefono con il boss e sono monitorati, finché non lasciano l’edificio, sia dai militari dell’Arma che da un agente della polizia penitenziaria che è l’unico che può assistere alla conversazione. Con questo provvedimento vengono concesse «due chiamate al mese» con «cadenza quindicinale», come ribadito nel provvedimento firmato dal direttore del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Ai detenuti al regime del carcere duro, a differenza di chi si trova recluso in regime ordinario, non sono però concesse le videochiamate via Skype, uno strumento diventato sempre più diffuso nei penitenziari in queste settimane. Una concessione che ha suscitato però la rabbia di alcuni magistrati Antimafia. Come Catello Maresca, il pm che ha messo in ginocchio il clan dei Casalesi e che ha parlato proprio dei rischi legati al fatto di aver concesso ai detenuti di utilizzare dispositivi di questo genere. Permessi “speciali” arrivati, come denunciato sempre da Maresca in queste settimane, all’indomani delle terribili rivolte che tra l’8 e il 9 marzo scorso hanno devastato 26 penitenziari, portando alla morte di 14 detenuti.   I 40 boss vesuviani  Il filo diretto con il 41-bis è stato già aperto, in questi giorni, nelle caserme della zona vesuviana. Tra Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Torre del Greco ed Ercolano sono decine, infatti, gli esponenti di spicco della camorra locale che si ritrovano reclusi al 41-bis per effetto dei provvedimenti firmati, negli anni, dal Ministro della Giustizia.  Dai boss del clan Gionta ai D’Alessandro, dai temuti padrini dei Cesarano fino ai Gallo-Cavalieri per finire con gli esponenti di spicco dei Birra-Iacomino e degli Ascione-Papale. In tutto sono una quarantina i capoclan che potranno beneficiare del filo diretto dal carcere duro. Tra loro, giusto per fare qualche nome, c’è gente del calibro di Valentino Gionta, il padrino fondatore della cosca che un tempo “abitava” a Palazzo Fienga, Raffaele Cutolo, il capo indiscusso della Nco nonché l’artefice della sanguinaria guerra tra cosche combattuta tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80. E ancora Ferdinando Cesarano, padrino di Ponte Persica che ha creato dal nulla uno dei sodalizi criminali più ricchi e potenti della camorra campana. Per finire con killer, padrini e generali dello spietato clan D’Alessandro.

Bufera sul Pd in Campania: l’80% dei consiglieri regionali non paga contributi al partito
CRONACA
Bufera sul Pd in Campania: l’80% dei consiglieri regionali non paga contributi al partito
metropolisweb 
7 febbraio 2023
Napoli. "I dipendenti dei partiti sono testimonianza del nostro lavoro quotidiano e grazie a loro organizziamo il congresso. Per questo serve il contr...
this is a test
Truffa bonus-cultura: a Ercolano sequestrata la libreria «I Borboni»
CRONACA
Truffa bonus-cultura: a Ercolano sequestrata la libreria «I Borboni»
metropolisweb 
7 febbraio 2023
Ercolano. Il gip Giovanni de Angelis del tribunale di Napoli ha disposto il sequestro della libreria I Borboni di Ercolano, dove è stata realizzata la...
Related posts
Ercolano, truffe sul bonus cultura: nove misure cautelari
this is a test
Migranti, fermati i tre scafisti sbarcati dalla Sea Eye 4
CRONACA
Migranti, fermati i tre scafisti sbarcati dalla Sea Eye 4
metropolisweb 
7 febbraio 2023
Napoli. Tre persone sono state fermate dalla Polizia e dalla Guardia di finanza, su disposizione della procura di Napoli, per favoreggiamento aggravat...
Related posts
Migranti, la Sea Eye 4 attraccata nel porto di Napoli
this is a test
Ercolano, truffe sul bonus cultura: nove misure cautelari
CRONACA
Ercolano, truffe sul bonus cultura: nove misure cautelari
metropolisweb 
7 febbraio 2023
Ercolano. Sarebbero coinvolte in una truffa al Miur, in particolare riguardante il bonus cultura 18app, le 9 persone indagate della Procura di Napoli ...
this is a test
Ercolano, baby gang tenta furto a scuola: in fuga dopo l’allarme
CRONACA
Ercolano, baby gang tenta furto a scuola: in fuga dopo l’allarme
metropolisweb 
7 febbraio 2023
Ercolano. Tentano un furto in una scuola ma all'arrivo della vigilanza privata fuggono via. L'episodio è accaduto la scorsa notte a Ercolano. Un grupp...
this is a test
Partorisce a bordo del traghetto da Ischia: mamma e bimba stanno bene
CRONACA
Partorisce a bordo del traghetto da Ischia: mamma e bimba stanno bene
metropolisweb 
7 febbraio 2023
Ischia. È nata poco dopo le 7 e mezza su una nave in navigazione da Ischia per Pozzuoli: è questa la storia della piccola Luisa venuta alla luce stama...
this is a test
Torre del Greco, tavola rotonda sulla prevenzione tumorale al seno
CRONACA
Torre del Greco, tavola rotonda sulla prevenzione tumorale al seno
metropolisweb 
7 febbraio 2023
Torre del Greco. Una tavola rotonda per discutere delle tematiche della salute femminile, e, nello specifico di quelle afferenti la prevenzione, la di...
this is a test
Gragnano, caos Pd sul congresso: “Annullare il tesseramento”
CRONACA
Gragnano, caos Pd sul congresso: “Annullare il tesseramento”
vilam 
7 febbraio 2023
A Gragnano la situazione in casa Dem è esplosiva. Silvana Somma, segretaria del Pd e anche candidata a sindaco per il partito Democratico nel 2016, al...
this is a test
metropolisweb.it @2017-2018-2019 - Tutti i diritti riservati - Editrice Citypress Società Cooperativa - Privacy Policy
Level Double-A conformance, W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0
Please support this website by adding us to your whitelist in your ad blocker. Ads are what helps us bring you premium content! Thank you!
Disabilita Adblock per continuare a vedere il sito.