«Il regolamento approvato in questo periodo così difficile per il mondo intero offende la cittadinanza e toglie speranze a tanti giovani. Siamo pronti a segnalare l’atto per noi illegittimo al Tar Campania e se necessario alla Corte dei Conti».
Il provvedimento firmato dal commissario prefettizio Santi Giuffrè – unitamente al segretario generale Monica Siani e al dirigente del settore affari finanziari, Eugenio Piscino – finisce al centro delle polemiche. Dietro le ultime accuse mosse dal Pd, in primis dal suo segretario cittadino Carmine Lo Sapio, c’è la sospensione dei futuri concorsi pubblici, bloccati dall’ultimissimo regolamento approvato il 27 aprile che dà il via libera all’utilizzo di graduatorie concorsuali di altri comuni per l’assunzione del personale dipendente. Una vicenda che già scatenò un terremoto politico ai tempi della sfiducia ad Amitrano, accusato di non garantire membri esterni nelle commissioni esaminatrici per concorsi e appalti. «Parliamo di un atto inopportuno e sotto certi aspetti fuorilegge, rispetto al quale sono già pervenuti alla nostra segreteria di partito alcune richieste per avviare le procedure avverse con ricorsi al Tar Campania che seguire- mo con attenzione, avvalendoci del completo contributo delle associazioni presenti sul nostro territorio – fa sapere il gruppo politico del Pd composto dagli ex consiglieri Franco Gallo, Giuseppe La Marca, Bartolo Martire, Vincenzo Mazzetti e Luigi Lo Sapio -. Si tratta di prese di posizioni condivisibili anche alla luce delle posizioni espresse dalle varie sezioni regionali di controllo della Corte dei conti in merito all’utilizzo delle graduatorie di altri enti». Secondo gli esponenti del Pd di Pompei, tra i principali registi della sfiducia firmata contro l’ex sindaco Pietro Amitrano per «mancati risultati raggiunti», è necessario sottolineare che «alcuni atti di specifica competenza del consiglio comunale, che non hanno carattere di urgenza e che non incidono sulla funzionalità dell’Ente, è bene che vengano lasciati alla decisione degli organi elettivi, quale espressione della volontà popolare della città di Pompei.
La nomina del commissario prefettizio prevede la provvisoria gestione dell’attività amministrativa, peraltro s’è trattato di uno scioglimento dell’organo consiliare solo ed unicamente per la diretta volontà di undici consiglieri comunali di mettere fine a una esperienza amministrativa, fino ad allora priva di risultati sperati, e che se solo questa triste esperienza di pandemia ha costretto di postici- pare le elezioni amministrative. La città di Pompei nel mese di maggio 2020 avrebbe avuto la sua nuova amministrazione comunale con il suo sindaco»