Dovranno superare una visita medica, da parte di medici competenti, per giustificare l’assenza dal luogo di lavoro nella Fase 2 dell’emergenza sanitaria. L’Asl Napoli 3 Sud fissa i paletti per i dipendenti che nella prima parte della pandemia si sono assentati dal luogo di lavoro perché affetti da patologia e quindi a rischio in caso di contagio da virus Covid-19. Sono circa una quarantina i di- pendenti dell’azienda sanitaria locale che non hanno lavorato nella prima fase, ma come spiega una nota indirizzata dal direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Gennaro Sosto, a tutti i direttori delle unità operative «le nuove disposizioni in tema di gestione delle attività lavorative del Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 26 aprile non hanno prorogato le disposizioni in tema di assenza per emergenza». In sostanza chi vorrà continuare a restare a casa dovrà presentare una richiesta al me- dico competente per valutare il proprio stato di salute «al fine di garantire l’integrità psico-fisica degli stessi nell’ambito lavorativo». Il termine fissato per la presentazione delle richieste è l’8 maggio e bisognerà andare di fretta anche perché l’ultimo decreto legge del Go- verno Conte ha fissato al 30 aprile «il termine di scadenza per le assenze retributive per patologia».
Dopo la visita medica toccherà ai direttori dei dipartimenti, dei servizi amministrativi, e delle varie unità operative, valutare le soluzioni organizzative migliori per impiegare i dipendenti affetti da patologie in questa seconda fase dell’emergenza sanitaria, senza escludere la possibilità di smart-working o ferie d’ufficio. La presa di posizione del direttore generale Gennaro Sosto arriva dopo l’ipotesi ventilata di una proroga fino al 17 maggio per i dipendenti assenti per patologia, che aveva scatenato le ire dei sindacati. Gran parte delle sigle, infatti, hanno lamentato il fatto che ai lavora- tori rimasti in servizio durante la fase più dura dell’emergenza non è stata garantita nemmeno l’opportunità di chiedere qual- che giorno di ferie per staccare la spina. Una battaglia, quella dei sindacati, che ora ha portato alla decisione dell’Asl Na 3 Sud di dare una stretta an- che sui lavoratori assenti per patologia.
Il trasporto dei defunti
All’interno dell’ospedale San Leonardo, intanto, monta la protesta degli infermieri dei reparti che sono costretti a trasportare le salme dei defunti fino alla sala mortuaria. Un compito che spetterebbe agli operatori socio sanitari impegnati in quella sala. Il problema è che al momento c’è un solo dipendente dell’ospedale in servizio presso l’obitorio e quindi restano scoperti almeno due turni durante la giornata. Della protesta del personale dell’ospedale s’è fatta carico la Fials che ha denunciato «il demansionamento degli infermieri». Attraverso una lettera inviata alla direttrice sanitaria Rosalba Santarpia, il sindacato ha lamentato che gli operatori vengono sottratti «a mansioni diverse nell’ambito della loro qualifica di appartenenza» e pertanto «al fine di evitare liti giudiziali tra organizzazioni sindacali, lavoratori e azienda che certamente vedrebbero soccombere l’azienda con spreco di denaro pubblico, si chiede provvedere urgentemente ad articolare un turno h24 con unità sempre presenti per svolgere tale compito». Secondo la Fials la strada per risolvere il problema potrebbe essere quella di «indire un bando interno di pronta disponibilità per il turno notturno e per i giorni festivi», ricercando tra gli operatori socio sanitari i di- pendenti pronti «a dare la loro disponibilità a ricoprire questo compito, fuori dal turno di servizio presso l’unità operativa di appartenenza». La questione organizzativa è una delle più complesse da affrontare nella Fase 2 dell’emergenza sanitaria, anche perché dopo un periodo trascorso pre- valentemente a prestare assistenza ai pazienti contagiati dal virus Covid-19, l’allentamento delle misure di sicurezza da parte del Governo farà ripartire quasi a pieno regime anche l’attività del pronto soccorso.