Terzigno. Ha impugnato un’ascia. E’ scesa da casa e si è riversata in strada. Ha percorso pochi metri in via Diaz e si è diretta verso un’abitazione. Accecata dalla rabbia e dall’odio ha conficcato decine di picconate contro la porta di ingresso. Senza un motivo. Urla e lacrime, e ancora colpi. Non è di certo passata inosservata e alcuni cittadini hanno subito provato a fermarla e ad allertare i carabinieri che sono riusciti a bloccarla, seppur a fatica. Una storia assurda, un episodio inquietante andato in scena intorno alle 18 di ieri sera.
Teatro della follia una della strade principali della città, a pochi passi da piazza Troiano Caracciolo del Sole. Una donna, sulla quarantina, è in strada. All’inizio nessuno si accorge di lei: è agitata ed è evidente ma nessuno nota che sotto quella maglia c’è un’ascia. Una di quelle che viene usata anche in cucina ma di dimensioni molto più grandi. Percorre tutto la piazza, si ferma, per qualche secondo davanti alla chiesa. Fissa la croce e la statua della Madonna sul tetto del santuario religioso. Si dimena, parla da sola. Ma c’è chi la lascia stare. A nessuno viene in mente di chiederle se stesse bene. Continua a borbottare e cammina.
D’improvviso si ferma davanti ad un’abitazione: l’ingresso principale è chiuso, fissa qualche minuto il portone poi decide di estrarre l’arma e inizia a colpire. Due, tre, cinque picconate, una dietro l’altra mentre le urla catturano l’attenzione di alcuni commercianti. Dalla polleria che si trova qualche metro più avanti escono i clienti e il titolare. La scena è assurda: vogliono fermarla ma in un primo momento temono la sua furia. C’è chi chiama i carabinieri ma anche chi decide con coraggio e forza di fermarla. La donna viene immobilizzata e fortunatamente senza creare ferite a chi la blocca. Urla ed è uno stato chiaro ed evidente di shock.
Sul posto intanto piombano i carabinieri della compagnia di Terzigno – guidati dal maggiore Simone Rinaldi – e i sanitari del 118. La donna viene subito trasferita all’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola: viene medicata al pronto soccorso per diverse ferite sulle braccia, si tratta di escoriazioni e graffi che si è procurata da sola, ma nessuna di questa è grave. Intanto partono anche le indagini: i militari si recano sul posto per cercare di capire chi è l’obiettivo di così tanta violenza ma scoprono che chi abita in quel portone non conosce la donna. Viceversa spunta fuori che la donna già in passato ha manifestato un malessere e da tempo era sottoposta ad un protocollo di cure farmaci. Per ora resta ricoverata nel nosocomio bruniano ma non è escluso che sarà denunciata.
Un episodio che ha creato paura e terrore in città, in un orario di punta e dove gli occhi perplessi e pieni di spavento di alcuni cittadini hanno sottolineato la gravità dell’episodio. Intanto i militari stanno cercando di capire anche dove e come si sia procurata l’arma, ora sottoposta a sequestro, e se la donna vivesse da sola o in affidamento da alcuni parenti.