La sfida all’Inter a San Siro e anche quella alla Lazio nell’ultima di campionato, domenica prossima al San Paolo, rappresentano per il Napoli due allenamenti impegnativi utili come preparazione alla gara dell’8 agosto, la sfida del ritorno degli ottavi di Champions al Barcellona. Dopo la conquista della Coppa Italia per Rino Gattuso è stato ogni giorno più difficile tenere in tensione la squadra.
La concentrazione degli azzurri si è andata via via allentando sempre di più e le conseguenze si sono viste in campionato con la squadra troppo spesso apparsa distratta e senza la giusta cattiveria in campo. Ora, però, il tecnico ha alzato la voce. Niente più distrazioni, ha invocato, chiedendo ai calciatori di sospendere gite in barca e grigliate tra amici. Bisogna pensare al Barcellona – ha detto Gattuso ai suoi uomini – perché il Napoli può fare la storia e c’è poco da pensare ai divertimenti.
La gara a Milano, dunque, sarà un banco di prova per la squadra a dieci giorni dall’unica partita che conta davvero qualcosa. In campionato il Napoli può solo pensare di agguantare in classifica il Milan e raggiungere il traguardo del sesto posto che attualmente dista una sola lunghezza. Ma si tratterebbe comunque di un risultato ininfluente. A Milano mancheranno sicuramente Mertens, squalificato e Manolas, infortunato. Il greco ha subito durante la partita con il Sassuolo un colpo al costato ed è uscito dal campo con due costole incrinate. Il suo campionato è già finito, bisognerà capire se sarà in condizioni di scendere in campo a Barcellona.
Le scelte anti-Inter per Gattuso sono dunque quasi obbligate. Il tecnico schiererà la formazione che ritiene al momento migliore, con Ospina tra i pali, la difesa con Di Lorenzo e Mario Rui sulle fasce e Maksimovic e Koulibaly centrali, Ruiz, Demme e Zielinski a centrocampo. In attacco l’unico dubbio. A Callejon potrebbe essere inizialmente essere preferito Politano, mentre il reparto sarà completato da Milik e Insigne. Gattuso chiede rabbia agonistica, nessuna distrazione e voglia di vincere. Solo così le due gare che ancora rimangono da giocare in campionato potranno servire a qualcosa. Il Napoli non può ancora staccare la spina.