Torre del Greco. Uno scontro generazionale, a rigorose tinte rosa. Se i pronostici sul terzo round del «duello infinito» tra Vincenzo De Luca e Stefano Caldoro– al momento, Valeria Ciarambino e il suo M5S non sembrano in grado di recitare neanche il ruolo di terzo incomodo – sono tutti schiacciati sul governatore in carica, a infiammare la corsa per le Regionali del 20 e 21 settembre a Torre del Greco sono le big della politica all’ombra del Vesuvio. Con le «nuove leve» decise a puntare su entusiasmo e freschezza per ribaltare le gerarchie del 2015 e conquistare uno scranno al Centro Direzionale di Napoli: una vera sfida nella sfida, con le under 40 pronte a «sfruttare» gli insoddisfacenti risultati ottenuti a livello territoriale dall’attuale governo regionale per offrire una valida alternativa agli elettori già delusi dal carrozzone guidato dal sindaco Giovanni Palomba sotto la regia-ombra del Pd.
Il ritorno in campo
La grande novità della prossima corsa alle urne sarà il ritorno in campo dell’ex consigliere comunale Clelia Gorga. La conferma definitiva dei rumors già circolati a partite dalla fine del lockdown è arrivata dai manifesti comparsi in varie città della provincia di Napoli, compresa la trafficatissima via Nazionale a Torre del Greco, in cui l’avvocato civilista – docente universitario in principi costituzionali – svela il simbolo sotto cui correrà per centrare l’obiettivo di uno scranno al Centro Direzionale: la lista civica Campania Libera, la «creatura» del governatore Vincenzo De Luca guidata dal vicepresidente del consiglio regionale Tommaso Casillo. D’altronde, Clelia Gorga aveva ufficialmente mollato «casa-Pd» all’indomani della catastrofe elettorale a Torre del Greco- finita con la mancata presentazione della lista e il sostegno-ombra al fallimentare Giovanni Palomba – e aveva abbracciato la causa dello «sceriffo» di palazzo Santa Lucia già a novembre del 2019, quando la stella di Vincenzo De Luca sembrava essere diventata cadente e neanche gli stessi vertici democrat, in scia alla strana alleanza per la sopravvivenza con il M5S, erano convinti del bis: un «atto di fiducia» evidentemente non passato inosservato al governatore, deciso a puntare sul volto nuovo della quarta città della Campania con un serbatoio di mille voti alle comunali del 2014. Un serbatoio, secondo le stime dei «bene informati» della politica in provincia di Napoli, sensibilmente cresciuto durante i tre anni di assenza da palazzo Baronale attraverso un costante impegno nel sociale e uno sguardo sempre puntato al territorio: un «biglietto da visita» non di poco conto, in vista di una competizione destinata a infiammare l’estate in Campania.
Le rivali rosa
Mentre all’interno della sua lista civica Clelia Gorga si dovrà guardare le spalle da Flora Beneduce – transfuga dell’ultima ora da Forza Italia e indagata per voto di scambio – e dall’ex europarlamentare Erminia Mazzone, arrivata dal Pdl, a Torre del Greco la «batteria di rivali» sarà particolarmente agguerrita. E in larga parte a tinte rosa. Insieme all’avvocato civilista con la passione per la politica – eredità del nonno-sindaco Modesto Caputo e della mamma Patrizia Caputo, ex direttore generale dell’ospedale Cardarelli di Napoli – sono già in campo la «candidata naturale» Loredana Raia (unica uscente, eletta nel 2015 con il Pd e pronta al bis) e la «figlia d’arte» Monica Ascione, in corsa con Italia Viva. Ma al gruppo rosa si potrebbero aggiungere Carmela Pomposo – la «specialista dei rifiuti» a Torre del Greco, con risultati sicuramente non entusiasmanti – e Alessandra Tabernacolo. La prima sempre con Italia Viva – in tandem con l’assessore all’ambiente Raffaele Arvonio, arrivato alla prova del voto con il piede in due staffe, vista la contemporanea carica di presidente dell’assise a Cicciano – e la seconda con Fratelli d’Italia, spaccata a livello locale con la corrente guidata dall’ex assessore Salvatore Quirino e Luca Alini. Insomma, a tre settimane dalla presentazione delle liste, le premesse per una corsa all’ultima preferenza all’ombra del Vesuvio, ci sono tutte.
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