Torre del Greco. Stigmatizza il comportamento dei suoi concittadini, che non hanno consentito a Matteo Salvini di portare avanti in serenità il proprio intervento nell’iniziativa svoltasi ieri tra via Roma e corso Vittorio Emanuele, ma rigetta con fermezza l’accostamento tra la camorra e l’azione di dissenso manifestata durante l’iniziativa promossa dalla Lega in via delle elezioni regionali del 20 e 21 settembre. È il sindaco di Torre del Greco (Napoli) Giovanni Palomba, che prende posizione dopo le polemiche legate al comizio di Salvini. «L’elemento che da sempre, in democrazia – dice Palomba – caratterizza lo svolgimento di una dialettica politica è il confronto e il dialogo; uno strumento, questo, che consente a ciascuno di riflettere e maturare una propria scelta ideologica sulla base di ragionamenti e di riflessioni argomentate. Un avversario, pertanto, di qualunque schieramento politico sia espressione, va sempre ascoltato».
«Tuttavia devo constatare, con rammarico, l’inopportuna strumentalizzazione politica da parte di chi ha etichettato una legittima ma composta manifestazione di dissenso ideologico, come codice espressivo di una comunità camorristica. Questo non lo possiamo accettare – aggiunge – Questo non può essere tollerato da una collettività che esprime all’interno di sé rinomati e stimati professionisti, uomini di imprese e di cultura, onesti commercianti e tanta gente perbene. Torre del Greco, nella storia, si è contraddistinta sempre ed ovunque per la civiltà della sua gente e dei suoi valori. Una tale definizione è solo il senso di una degenerazione del contraddittorio politico che non può essere accolta. Rivolgo, dunque, il mio personale invito ad abbassare un po’ tutti i toni e a lavorare in modo concreto ed effettivo per il bene della nazione e dei singoli territori».