Giuseppe Magliulo, nativo di Torre del Greco, è un membro del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Nella sua lunga carriera ha lavorato nelle zone di guerra toccando con mano tutte le problematiche che i conflitti riversano sulla popolazione locale. Ha girato il mondo e macinato chilometri, ma nel suo cuore c’è sempre stata la bandiera del Napoli. Oggi Giuseppe opera nella parte settentrionale della Nigeria, una zona martoriata da conflitti interni. Quando De Laurentiis ha acquistato Victor Osimhen, ha pensato di dare vita al primo club ufficiale nigeriano dedicato al nuovo centravanti dei partenopei. Ogni giorno le adesioni crescono così come le attività solidali per aiutare donne, uomini e bambini che soffrono per questa guerra sanguinaria e crudele.
Puoi spiegarci in cosa consiste il tuo lavoro?
“Nello specifico mi occupo, sotto l’aspetto ingegneristico, dello status delle carceri nazionali del Paese controllando l’approvvigionamento idrico ed il livello sanitario e di sicurezza all’interno delle prigioni. Sono sempre stato tifoso del Napoli e non l’ho mai nascosto. Ho sempre indossato con orgoglio la maglia azzurra in ogni posto del mondo, a volte non dormivo per vedermi le gare in diretta. Questa mia ‘follia’ ha sempre suscitato curiosità tra i miei colleghi stranieri i quali hanno iniziato poi a simpatizzare per i nostri colori. Un anno fa, ho cominciato a diffondere l’azzurro anche qui. Andai sullo store e comprai una discreta quantità di maglie ufficiali da donare a tutti gli amici nigeriani e bambini”.
Come è nata l’idea di fondare il fans club?
“L’ho fatto per aumentare ancora di più la passione ed il tifo africano verso la nostra squadra. In Nigeria seguono soltanto la Premier League, il sogno di ogni ragazzino che nasce qui è quello di giocarci un giorno. Sono convinto che grazie alle gesta di questo attaccante formidabile, possiamo cambiare questa tendenza ormai diventata una sorta di consuetudine, riuscendo a catturare l’attenzione verso i colori partenopei”.
Cosa si dice in Nigeria di Victor?
“Non è ancora molto conosciuto. Quando è stato acquistato, erano i nigeriani a chiedermi chi fosse questo ragazzo! Scherzosamente gli ho risposto: “Se non lo conoscete voi come posso dirvelo io?”. Come ho detto prima, qui seguono solo il calcio inglese. Non sanno del Lille, ma se Osimhen avesse giocato in Inghilterra mi avrebbero raccontato vita, morte e miracoli. Ho fatto leggere le cifre pagate da De Laurentiis per l’acquisizione di questo bomber e nessuno credeva ai propri occhi perché sono davvero tanti soldi. Lo stipendio medio in questa parte del mondo è di 200 euro al mese, vi lascio immaginare la reazione nel vedere milioni di euro per una loro promessa calcistica. Questa cosa ha però suscitato grande interesse e fiducia, sicuramente vedranno d’ora in poi le gare degli azzurri”.
Osimhen ha avuto un impatto devastante in campo segnando subito e diventato l’idolo dei napoletani…
“Mi piacerebbe se parlasse molto del suo paese e delle condizioni difficili in cui si trova per guerre ed altre problematiche serie. Sarebbe stupendo se potesse diventare l’ambasciatore della sua terra d’origine anche per dare una speranza a tutti questi ragazzini che soffrono quotidianamente. A tal proposito ci tengo davvero a ringraziare di vero cuore tutti gli altri club Napoli i quali, fin dal primo giorno, mi hanno supportato dando vita a meravigliose iniziative solidali per aiutare ancora di più la popolazione del posto. Sto per ricevere gadget non solo da donare ai bambini nigeriani. Al di là delle vittorie della nostra squadra del cuore, il sorriso di queste creature è la nostra vittoria più bella”.