Sono ritornati sul luogo dell’incendio per effettuare gli ultimi accertamenti e provare a dare una spiegazione ad una tragedia assurda consumatasi nel cuore della notte, in una zona isolata e nel pieno dell’indifferenza: un uomo bruciato vivo. È accaduto nella notte tra venerdì e sabato in via Merolla. Il cadavere dell’uomo – ad oggi ancora senza identità – è stato ritrovato dai vigili del fuoco soltanto ore dopo aver domato lo spaventoso rogo che s’è scatenato nel rione di Marra, alla periferia di Boscoreale. Le fiamme hanno distrutto tutto e anche ogni traccia di quello che in un primo momento era stato definito un incendio doloso. L’assenza di fonti di calore, come una stufa, bracieri aveva fatto escludere il rogo per cause accidentali, ma allo stesso tempo nessuna certezza da cosa fosse stato alimentato il fuoco che ha ucciso l’uomo la cui identità resta ancora un mistero. Un nuovo sopralluogo, dopo le 48 ore che hanno consentito anche al fumo di scomparire del tutto e rendere il luogo della tragedia accessibile agli investigatori, ha però confermato l’assenza di possibili cause esterne. Quindi, il rogo, forse scattato da un corto circuito elettrico o da una cicca di sigaretta. Secondo le testimonianze fornite da alcuni cittadini del posto, quel capanno sarebbe stato spesso utilizzato da un senzatetto che era solito andarci a dormire. Un riparo per la notte che s’è trasformato in un inferno. Ma nessuno, sinora, è stato in grado di mettere a disposizione altri elementi per identificare la vittima. Nessuno conosceva il suo nome ma in tanti sapevano che in quella casa di fortuna, realizzata con i resti di un vecchio camper e un container dismesso, viveva quell’uomo. Spesso lo vedevano rincasare con un carrellino dove riponeva anche oggetti raccattati per strada. Sarà ora l’esame del Dna e il confronto con la banca dati del Ministero capire l’identità dell’uomo. Un giallo assurdo per una morte crudele. L’area resta ancora sotto sequestro in attesa di conoscere l’identità della vittima e capire anche se ci siano lesioni al cranio, anche se per ora sembra escluso, ma gli investigatori non lasciano nulla per scontato e continuano l’attività investigativa. Nelle prossime 48 ore il nome della vittima potrebbe già essere noto alle forze dell’ordine e rintracciare anche familiari per dare così una degna sepoltura ai resti della vittima. Resta la paura di un quartiere ancora scosso per la morte di un uomo, un “fantasma” che probabilmente in quella baracca abbandonata alla periferia di Boscoreale cercava soltanto riparo e, invece, ha incrociato sulla propria strada la morte.
ULTIM’ORA
12 ottobre 2020
Bruciato vivo in un capanno a Boscoreale, test del Dna per dare un nome al clochard carbonizzato