Fare un tampone rapido dal medico di famiglia costerà 18 euro se eseguito nello studio del professionista. Se invece verrà somministrato in una struttura delle asl al medico saranno pagati 12 euro. L’accordo con i sindacati dei medici convocati oggi pomeriggio dalla Sisac (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati) non è ancora stato firmato poichè alcuni punti sono in discussione ma la sigla dovrebbe arrivare in serata. Il testo, che confluisce nell’Accordo collettivo nazionale stralcio (il contratto di lavoro dei medici convenzionati), prevede l’obbligatorietà per tutti i medici di medicina generale di eseguire i test rapidi.
Il costo dei tamponi che potranno essere effettuati dai medici di famiglia sara’ a carico dello Stato e non del paziente. A questo scopo -sono stati stanziati 30 milioni di euro. Dopo l’avvio di ieri, intanto, la trattativa tra i medici di famiglia ed il Governo prosegue oggi ed e’ ancora in corso.
Il nodo della trattativa, a quanto si è appreso, è proprio l’obbligatorietà per i medici di base di eseguire i tamponi. I sindacati infatti hanno insistito affinchè l’adesione sia esclusivamente su base volontaria. Vi sarebbero state invece delle modifiche del testo iniziale in relazione agli strumenti per la diagnostica che verranno consegnati dalle Regioni agli studi medici: non sarebbero più a carico dei professionisti la formazione e la manutenzione delle apparecchiature.
I medici base faranno 1 tampone al giorno nel 2020
“Due milioni di test da distribuire entro fine anno a 53 mila medici di famiglia su tutto il territorio nazionale significa che ogni singolo professionista farà 1 solo tampone al giorno. Ci si chiede se valeva per davvero la pena di organizzare tutto questo per un risultato così”. Commenta così l’accordo per test rapidi in carico ai medici di medicina generale il segretario nazionale di Fp Cgil medici Andrea Filippi.