Torre del Greco. «Dietro il paravento dell’emergenza si nasconde una pericolosa routine per l’intero territorio cittadino». è il senso della denuncia inviata da Vincenzo Salerno e Santa Borriello – i due rappresentanti del M5S in consiglio comunale – al ministro degli interni Luciana Lamorgese, invitata a chiare lettere «a scongiurare potenziali scenari di disastro ambientale»: si arricchisce di un nuovo capitolo il calvario infinito della crisi-rifiuti all’ombra del Vesuvio.
A convincere i pentastellati di palazzo Baronale a lanciare l’ennesima richiesta d’aiuto a Roma, l’escalation di roghi tossici registrata a partire dalla metà di ottobre in primo vico San Vito – traversa di via Nazionale – e l’irrisolto nodo relativo al trasbordo dei sacchetti tra i compattatori della ditta Buttol, il colosso ambientale «caro» a diversi esponenti della maggioranza targata Giovanni Palomba. «Con la nostra missiva – scrivono Vincenzo Salerno e Santa Borriello – si pone particolare attenzione al caso di primo vico San Vito, dove quotidianamente si riscontrano siti illeciti di abbandono di rifiuti. La persistenza della criticità è aggravata dalla comparsa del fumo dei roghi, aumentandone la pericolosità per la salute pubblica. Alla luce di quanto rappresentato, si rimarca la possibilità di circostanze altamente inquinanti e dannose per l’intero territorio».
Una gravosa criticità, ma non l’unica di un settore evidentemente sfuggito al controllo dell’amministrazione comunale: «Altrettanto delicato il discorso trasbordo tecnico – sottolineano i consiglieri comunali del M5S -. Una pratica che non ha più i contorni di esigenza tecnica, ma di routine. Tali operazioni avvengono in 6 siti cittadini a elevata densità abitativa e non periferici, circostanze in contrasto con il capitolato d’appalto». E su cui i grillini del Comune ora chiedono di fare piena luce.
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