Torre del Greco. Per un’estate intera sono stati costretti a provvedere autonomamente alla rimozione dei rifiuti e alla pulizia della zona. Salvo scoprire – a metà novembre – il «grande imbroglio» dell’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba.
A cui sarebbe toccato – secondo un accordo stretto con la Regione Campania – il compito di «tirare a lucido» il porto, in attesa del nuovo bando per i servizi di igiene urbana delle aree demaniali dell’ente di palazzo Santa Lucia. è la denuncia del consorzio formato da ormeggiatori e operatori del porto di Torre del Greco, costantemente alle prese con l’emergenza legata all’abbandono di rifiuti e al mancato spazzamento della banchina.
Criticità rilevate già a maggio, quando la squadra di governo cittadino siglò un’intesa con la Regione Campania per assicurare – in attesa del nuovo appalto promosso dall’ente di palazzo Santa Lucia – la pulizia delle aree demaniali. Un’intesa presto dimenticata dai vertici, con inevitabili conseguenze sotto il profilo igienico-sanitario: «Per tutta l’estate abbiamo invocato la presenza di netturbini – ricorda il presidente del consorzio – ma abbiamo sempre dovuto provvedere in prima persona. Adesso, abbiamo scoperto che la Regione Campania si era impegnata a garantire una somma al Comune per un servizio mai effettivamente messo in campo». Soldi, adesso, destinati a essere congelati in attesa di fare piena luce sulla vicenda.
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