Quasi duemila pazienti visitati negli ultimi sette mesi. Sono i numeri
quanto mai significativi del progetto di Telemedicina Pediatrica messo in
campo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus dall’Ambulatorio di
Pediatria Generale e Specialistica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria
Federico II di Napoli diretto dal prof. Roberto Berni Canani. “Ci sono
situazioni emergenziali che possono essere uno stimolo a migliorare la
qualità dei servizi di assistenza sanitaria e ad accelerare la realizzazione di
progetti di modernizzazione ed innovazione”. Racconta la necessità che
diventa virtù Roberto Berni Canani, professore di pediatria dell’Università
degli Studi di Napoli Federico II e tra i massimi esperti italiani di
allergologia pediatrica. Ad un mese esatto dai primi DPCM che sancivano il
“lockdown” di marzo e statuivano una enorme riduzione delle prestazioni
sanitarie assistenziali ordinarie, l’Ambulatorio di Pediatria del Policlinico
federiciano era già pronto per seguire quotidianamente i suoi piccoli
pazienti con ‘visite’, consulenze, test e check-up somministrati in
telemedicina. Neuropsichiatria, endocrinologia, gastroenterologia,
allergologia e immunonutrizione sono stati i primi settori in cui è stato
possibile realizzare tecnicamente le visite in telemedicina garantendo nel
contempo l’assistenza in presenza, con tutte le misure di sicurezza del caso,
in tutte le altre occasioni necessarie, come quelle relative a patologie di
ambito cardiologico o di chirurgia pediatrica. “Anche noi – spiega la dott.ssa
Rita Nocerino, coordinatrice delle attività infermieristiche dell’ambulatorio –
all’inizio abbiamo subìto il colpo psicologico del distanziamento dai
pazienti, perché negarlo?. Nelle prime settimane vedere il reparto vuoto e
sapere che molti bambini erano costretti in casa, magari con problemi di
salute ci stringeva il cuore. E questo ci ha spinto ancor più a realizzare il
nostro progetto di Telemedicina Pediatrica”. Tra le importanti opportunità
offerte ai pazienti dal servizio di Telemedicina del Policlinico napoletano c’è
anche il settore della diagnostica in campo allergologico. L’ImmunoCap
Rapid Test, ad esempio, consente di scoprire in pochi minuti le principali
allergie alimentari e ambientali (dal latte alla polvere, dalle uova ai derivati
epidermici degli animali domestici). Per i bambini affetti da dermatite
atopica c’è invece la possibilità di eseguire a distanza lo Scorad (Scoring
Atopic Dermatitis), un test per poter monitorare al meglio l’andamento di
una delle condizioni croniche più frequenti in età pediatrica. Tra le
soddisfazioni più belle riscontrate in questi mesi dal team multidisciplinare
del reparto ci sono le molte e-mail ricevute anche da genitori di bambini
residenti fuori dalla regione Campania che sono venuti a conoscenza del
servizio attraverso il web. “La grande opportunità aggiuntiva della
telemedicina – evidenzia la pediatra Linda Cosenza – è proprio la possibilità
di abbattere le distanze raggiungendo chi ha bisogno di assistenza
sanitaria ovunque si trovi”. E così tra i primi 1900 pazienti ‘virtuali’
dell’ambulatorio, c’è stato anche un 2% di bambini di altre regioni italiane,
dalla Calabria al Friuli Venezia Giulia a testimonianza che, in presenza di
servizi sanitari di eccellenza, la ‘migrazione’ non è unidirezionale dal Sud al
Nord. La completa digitalizzazione dei sistemi di prenotazione ha consentito
di prenotare le visite con un’attesa massima di 7 giorni. Tutto avviene,
infatti, in modo telematico, compreso il pagamento del ticket sanitario per
quei soggetti privi di esenzione. “Abbiamo creato un’isola felice destinata a
diventare stabile – promette Roberto Berni Canani – perché rendere
ordinario ciò che è stato fatto in circostanze straordinarie deve essere uno
degli obiettivi del nostro Paese nell’era post-pandemica. In Italia non solo
nel settore sanitario abbiamo saputo dare risposte pronte ed importanti ad
una situazione di grave emergenza. Quel che abbiamo costruito ed imparato
per migliorare dei servizi deve restare in ogni ambito un’opportunità stabile
per i cittadini”.