Santa Maria la Carità. Un fiocco di tulle rosso su una cassetta di legno, è il nobile gesto dell’agriturismo Nonno Gildo di Santa Maria la Carità, che ha riempito i contenitori addobbati di cibo per le famiglie in difficoltà. Un pranzo solidale, preparato dall’intero staff del ristorante, e diretto in 40 case, per un totale di 150 commensali speciali. L’anticipo di una festa che quest’anno è stata totalmente stravolta dalla pandemia, lasciando tavole e tasche vuote, e la magia del Natale si è trasformata in infinita tristezza. A rimboccarsi le maniche sono stati i tanti imprenditori locali che, in silenzio, e comunque danneggiati dalla crisi economica “regalata” dal Covid, hanno gonfiato un fondo solidale gestito dalla parrocchia della chiesa madre. “Chi ha mette chi non ha prende”, questo lo slogan adottato anche dall’amministrazione D’Amora che, in prima linea, ieri pomeriggio si è attivata per dare man forte alla “produzione del cuore”, patrocinando moralmente il progetto dell’agriturismo Nonno Gildo. Una presa di coscienza maggiore perché proprio l’anziano titolare della struttura era stato contagiato dal coronavirus durante i mesi estivi. Una sofferenza che ha lasciato il segno ed è diventato motivo di sprono per aiutare il prossimo. «E’ stato emozionante partecipare a una catena di solidarietà che riempie il cuore, è questa la Santa Maria la Carità che si muove ogni volta che ce ne è necessità – commenta il vicesindaco Franco Cascone – Molti imprenditori, pur colpiti dalla grave crisi, hanno partecipato con prodotti o somme in denaro al fondo di solidarietà gestito dalla parrocchia, per poter sostenere le tante famiglie che, ogni giorno, sono costrette a fare mille peripezie per dar da mangiare ai propri figli, o anche per comprare le medicine».
CRONACA
20 dicembre 2020
Il cesto della solidarietà regalato da Nonno Gildo