Torre Annunziata. Il tintinnio delle manette ha gettato la politica di Torre Annunziata nel caos. Dopo l’azzeramento della giunta da p unarte del sindaco Vincenzo Ascione, un altro grave segnale di debolezza arriva dai vertici provinciali del Pd che commissionano la sezione locale per zittire le voci di contrapposizione a un sindaco ormai malvisto dalla città.
In realtà, la guerra imbarazzante nel Pd era una faida strisciante che andava avanti da un anno, con un gruppo di dissidenti, sindaco e assessori in testa, che non ha mai accettato la sconfitta all’ultimo congresso cittadino bollato come illegittimo.
Ieri, la segreteria cittadina retta da Francesco Savarese ha firmato un durissimo manifesto d’accusa ad una amministrazione che, oggettivamente, ha gettato nel cestino il futuro della città con tre anni di gestione caotici e inefficaci, in continuità con quelli segnati dalla gestione Starita.Il manifesto non è andato giù né a Leo Annunziata né a Marco Sarracino che hanno così trovato la scusa per commissariare la sezione rea di essere decisamente anti-governativa.
Ora al posto del segretario Francesco Savarese è stato nominato commissario Paolo Persico, un nome che sa di Restaurazione, un dirigente perfettamente in linea con i vertici e che aveva già fallito la mediazione tra le parti.
Come dire, meglio non avere voci di opposizione in questo momento delicatissimo, e imbarazzante, per il sindaco che fa i conti con l’arresto di un suo uomo di fiducia a Palazzo beccato con una tangente da 10mila euro in tasca.