Si aggrava il bilancio delle vittime nell’assalto al Congresso americano da parte dei sostenitori di Donald Trump. Oltre alla donna uccisa da colpi d’arma da fuoco esplosi da un agente in Campidoglio, altre tre persone sono morte. E sono 13 i feriti e 52 gli arresti di cui 26 a Capitol Hill. Intanto, la sindaca di Washington ha esteso l’emergenza pubblica per altri 15 giorni, fino al 21 gennaio, il giorno dopo l’insediamento di Joe Biden, appuntamento per il quale si temono nuovi forti tensioni. E, dopo il no di Camera e Senato alla prima obiezione sul voto in Arizona, il Congresso si è riunito sotto la presidenza di Mike Pence per esaminare i certificati dei voti Stato per Stato.
Trump sempre più isolato
Donald Trump resta solo e viene bannato temporaneamente dai principali social: Twitter, Facebook e Instagram. Intanto, prende forza l’ipotesi di invocare il 25esimo emendamento della Costituzione che prevede che il vicepresidente prenda i poteri nel caso in cui il presidente muoia, si dimetta o sia rimosso dall’incarico. D’accordo sulla rimozione del Tycoon anche alcuni leader repubblicani. Intanto è pioggia di dimissioni: dalla portavoce di Melania Trump al vice portavoce della Casa Bianca.
Condanna unanime nel mondo
La condanna per l’assalto al Congresso americano istigata da Trump arriva unanime da tutto il mondo. Obama parla di “grande disonore e vergogna” per gli Usa ma non “una completa sorpresa”.L a violenza, dice, è stata “incitata da un presidente che ha continuato a mentire sul risultato delle elezioni”. “La violenza è incompatibile con l’esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche”, osserva il premier Giuseppe Conte. Mentre critiche arrivano da tutti i leader europei: da Macron a von der Leyen e Johnson. “L’assalto a Capitol Hill è una pagina nera che resterà impressa”, dice il presidente del Parlamento Ue Davide Sassoli. Protesta anche il mondo dello sport americano.