Torre del Greco. Il sindaco alla canna del gas «offre» una poltrona in giunta ai consiglieri comunali del M5S e incassa l’ennesima porta in faccia: «Non saremo la scialuppa di salvataggio dell’amministrazione comunale», la ferma risposta dei pentastellati Vincenzo Salerno e Santa Borriello. Parole capaci di fare saltare il piano-B messo a punto dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio per uscire dalla crisi di governo cittadino: ricostruire il modello-romano Pd-M5S e scaricare i «malpancisti» di palazzo Baronale. «L’auspicato cambio di rotta per la nostra città non può arrivare dall’attuale compagine di governo cittadino – la riflessione dei grillini, al termine di un lungo confronto con il primo cittadino -. L’azzeramento della giunta è solo uno dei momenti di affanno e di confusione del sindaco e della sua maggioranza. Non esistono forni né giri delle chiese, perché è palese a tutti quanto sia fallimentare quest’esperienza. L’unico vero atto di amore nei confronti della città è porre fine al tutto e tornare alle urne».
Sulla stessa lunghezza d’onda l’ex assessore ai lavori pubblici Luigi Mele, oggi seduto tra i banchi dell’opposizione sotto il simbolo della Lega: «Se il sindaco Giovanni Palomba è incapace di nominare la giunta si dimetta subito – l’invito del consigliere comunale -. Da tempo la città è in totale abbandono senza la squadra di governo, in piena pandemia. Torre del Greco non meritano un’amministrazione comunale capace solo di gestire incarichi e prebende»,
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