Più di 250 flaconi di droga dello stupro, circa cinque litri suddivisi in confezioni da dieci milligrammi pronte per essere immesse sul mercato. Un bottino di oltre settemila euro che avrebbero fruttato ad un 45enne di Trecase un incasso notevole, se non fosse, che a guastare gli affari dell’uomo sono arrivati prima i carabinieri. Il maxi sequestro è scattato la scorsa notte. Il laboratorio fai da te a pochi passi dall’ospedale di Boscotrecase, Sant’Anna-Madonna della neve in una palazzina di via Bosco del Gaudio. La scritta sul flacone del farmaco incriminato e le manette per Vincenzo Avino aprono però uno scenario inquietante su un traffico di stupefacenti che per la prima volta, in una quantità così grande, viene scoperta nella piccola cittadina di Trecase, patria dei narcos più famosi al mondo. Il blitz dei carabinieri della sezione radiomobile di Torre Annunziata, guidati dal luogotenente Luigi Mascolo, è scattato dopo una lunga attività investigativa: nel mirino, da tempo era infatti finito Vincenzo Avino, già noto alle forze dell’ordine per reati legati proprio allo spaccio. Da tempo l’uomo era scomparso dalla piazza. Frequentava il Sert di Torre Annunziata perché “voleva cambiare” secondo quanto ha dichiarato all’avvocato Francesco Iovane, nominato suo difensore, che proverà lunedì mattina, nell’udienza di convalida del fermo davanti al Gip del Tribunale di Torre Annunziata, di scagionarlo. Per ora le prove sono tutte a carico suo e contro di lui. Ci sono 250 flaconi zeppi di droga, Alcover il nome riportato sulle piccole confezioni, si tratta di una sostanza la Ghb, un principio attivo noto come sodio di oxibato. Un farmaco che viene prescritto e somministrato solo ed esclusivamente con ricetta medica – tesi peraltro che l’avvocato ha subito avanzato ai militari sottolineando che Avino è in terapia al Sert e da tempo, nonostante ritirasse i tre flaconi al giorno, non li stava assumendo. Una linea difensiva che però contrasta anche con il luogo dove i carabinieri hanno rinvenuto la merce: nascosta nel divano, nell’armadio e in cucina. Insomma una casa imbottita di droga. Per ora Avino è stato arrestato come disposto dal pm la dottoressa Antonella Lauri, ma nel frattempo l’inchiesta non si ferma. A chi erano destinati tutti quei flaconi? Flaconi in dosi più piccole erano già state ritrovati in passato, utilizzati, secondo alcune perizie della procura in alcuni stupri, uno di quelli alle due turiste a Sorrento, spesso diventata un mix letale nei drink nelle serate della movida. Avino ha provato a giustificarsi ma i dubbi restano. Un affare scoperto che potrebbe nascondere un traffico di merce ancora più ampio, soprattutto in vista del termine dell’emergenza Covid e la riapertura dei locali. Solitamente ogni flacone di quello, prescritto e venduto costa 21 euro ma se invece acquistato sul mercato nero può avere un costo anche più alto, e Avino, secondo i militari potrebbe avere anche un complice ecco perché l’inchiesta resta aperta.
CRONACA
16 gennaio 2021
Droga dello stupro, sequestrati 250 flaconi