Soffiano forte i venti di crisi sulle amministrazioni del Vesuviano. Anche a San Giuseppe, la prima “Pontida del Mezzogiorno”, il sindaco Vincenzo Catapano deve fare i conti con le fibrillazioni interne a una maggioranza non più solida come un tempo. Tanto che il primo cittadino salviniano, oltre a dover fronteggiare una minoranza che chiede l’immediato ritorno alle elezioni, deve guardarsi le spalle anche dagli stessi alleati che in due anni e mezzo hanno cambiato pelle e che in più d’una occasione hanno chiesto una «svolta amministrativa» che non è mai arrivata. Anzi c’è chi nel gruppo di Catapano ha già cominciato a guardare verso altri lidi, come quattro consiglieri comunali che già in occasione delle elezioni Regionali hanno strizzato l’occhio al centrosinistra, lasciando intendere anche di essere pronti a staccare la spina se dovesse essere necessario. L’ultimo scoglio in cui s’è incagliata l’amministrazione comunale del sindaco Catapano riguarda la decisione, presa in autonomia dal primo cittadino, di voler attuare uno studio per una variante al progetto della pista ciclabile da 9 milioni di euro attualmente in costruzione. Una soluzione assunta in solitaria che ha fatto storcere il naso agli alleati e ha messo in mostra quanto isolato sia lo stesso Catapano nell’ultimo periodo. Al di là dei tentativi di ricompattare una maggioranza che appare ormai frammentata, a San Giuseppe Vesuviano si è già proiettati verso le elezioni in programma tra due anni (sempre che il mandato arrivi a scadenza naturale). Probabilmente senza la Lega, un esperimento riuscito a metà all’ombra del Vesuvio.
CRONACA
24 gennaio 2021
San Giuseppe Vesuviano, Catapano a rischio nella Pontida del Sud