La curva dei contagi di Covid-19 in Italia continua a calare per la seconda settimana consecutiva e i nuovi casi scendono sotto quota 10.000, un numero che probabilmente risente del minor numero di tamponi fatti nel fine settimana. Secondo gli esperti il quadro generale è buono, ma i dati riflettono una situazione ancora grave, con un’epidemia diffusa e le cui cifre sono ancora alte. Indubbiamente è presto per trarre conclusioni: se il calo delle ultime due settimane segna l’effetto positivo del lockdown di Natale, i prossimi giorni saranno decisivi per conoscere gli effetti della riapertura del 7 gennaio. “E’ stato evitato il trabocchetto delle feste e le precauzioni hanno funzionato, ma continuiamo a navigare su numeri altri”, osserva il fisico Enzo Marinari, dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). I dati del ministero della Salute registrano 8.561 nuovi casi di Covid in Italia in 24 ore, pari a un decremento del 26% rispetto al giorno precedente. Complessivamente dall’inizio dell’emergenza i casi positivi in Italia salgono a 2.475.372.
“I nuovi casi sono davvero pochi: da una settimana da non scendevano sotto 10.000″, osserva il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook ‘Coronaviurs-Dati e analisi scientifiche” del network di comunicazione della scienza ‘giorgiosestili.it’. I test sono stati 143.116 test, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 216.211 del giorno precedente; il tasso di positività è salito quindi a 5,68% dal 5,3% del giorno precedente: un valore comunque ormai giudicato poco rappresentativo dagli esperti.
Sostanzialmente stazionaria la situazione dei ricoveri, che in 24 ore hanno registrato un incremento di 21 nelle unità di terapia intensiva nel saldo tra entrate e uscite; i nuovi ingressi sono stati 150 e il numero complessivo dei pazienti ricoverati è salito a 2.421, con un aumento complessivo dell’1%.
“Sono numeri che indicano una situazione stabile da alcune settimane”, osserva Sestili, e che “comunque si inseriscono in trend di parziale miglioramento parziale della curva epidemica”. Nei reparti Covid i nuovi ricoveri sono stati 115 in più in 24 ore e il totale sale a 21.424 unità. I decessi sono stati 420, con un incremento del 41% rispetto al giorno precedente, e il loro numero complessivo sale a 85.881.
Fra le regioni è la Lombardia a registrare l’incremento maggiore, con 1.484 casi; seguono Emilia Romagna (1.164), Sicilia (885), Lazio (874) e Campania (754). Per Sestili la riduzione dei casi “è notevole. Sono trascorse due settimane da quando i tamponi rapidi sono stati inseriti nel computo totale dei test e rispetto a due settimane fa è stato fatto quasi il doppio dei tamponi complessivi.
Di conseguenza ci saremmo aspettati anche un aumento dei casi positivi, che non c’è stato”. Secondo l’esperto “la situazione rimane comunque delicata: i contagi – rileva Sestili – viaggiano comunque sui 10.000 al giorno e abbiamo in tutta Italia circa 50.000 persone positive: è una situazione molto delicata e non si può escludere che tra poco potremmo vedere gli effetti delle riaperture, con un effetto con sui contagi”. Anche secondo Marinari “da quale settimana stiamo assistendo a una situazione costante e con valori alti: siamo in bilico”.
Da non trascurare assolutamente è il problema delle varianti: “è un problema molto serio e bisogna cercare di individuarle. Diventa estremamente importante raccogliere la sfida di fare i sequenziamenti: se riuscissimo a far scendere i numeri dei casi, a riprendere il contact tracing e a fare le sequenze – conclude – le cose andrebbero meglio, considerando anche i tempi più lunghi per la vaccinazione”.