A Napoli, dove il virus colpisce con maggior forza e letalità rispetto al resto della Campania, nell’ultima settimana i casi di Covid sono cresciuti del 37% nella fascia 6-18 anni, in concomitanza con la ripresa delle lezioni in presenza in tutte le scuole. Il dato, allarmante, si inserisce con forza nel dibattito sulla Dad dopo l’invito del governatore De Luca a sindaci e prefetti affinché, visto l’incalzare dei contagi, si valuti in ogni territorio la sospensione della didattica in presenza. L’iniziativa del presidente è stata accolta polemicamente dai comitati no-Dad, mentre il gruppo facebook ”Tuteliamo i nostri figli”, che conta oltre 30mila iscritti ed è allarmato dai rischi per la salute derivanti dalla didattica in presenza, chiede ai sindaci di rispondere positivamente a De Luca, per non incorrere in una responsabilità da ”procurata pandemia”. In attesa di decisioni in proposito (e di eventuali ordinanze di De Luca qualora sindaci e prefetti non agissero) va avanti la campagna vaccinale: oggi nei popolosi comuni dell’area flegrea la Asl Napoli 2 Nord ha avviato la somministrazione dei vaccini agli over 80, mentre a Napoli si inizierà sabato nella Mostra d’Oltremare. Cresce anche la preoccupazione per i possibili assembramenti tra Carnevale e San Valentino: il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, si appella ai cittadini affinché “non si trasformino nelle feste del contagio”.
Quanto al bollettino dei contagi, la Campania continua a far segnare numeri record rispetto ad altre regioni. Sono 1.635, di cui 85 sintomatici, i nuovi positivi al Covid su 20.912 tamponi processati: dato inferiore solo alla Lombardia (1.849). Il tasso di incidenza cala sensibilmente al 7,81% (ieri era stato del 9,3), ma resta ampiamente al di sopra della media nazionale (4,1). Il bollettino giornaliero dell’Unità di crisi segnala 26 nuove vittime (14 nelle ultime 48 ore e 12 risalenti ai giorni precedenti) e 1.191 guariti. Segnali positivi, infine, sul fronte degli ospedali. Nelle ultime 24 ore l’occupazione delle terapie intensive è scesa da 112 a 103 posti (-9), mentre le degenze ordinarie Covid calano da 1.540 a 1.486 (-54).