Il look in ufficio non è tutto, ma quasi, soprattutto se devi ricevere persone che si aspettano professionalità. E per lavorare al Comune di Castellammare di Stabia bisogna curare l’acconciatura dei capelli, i baffi, la barba, senza eccedere con il trucco «evitando ogni forma di appariscenza». Non è un decalogo da caserma, ma le regole fissate dalla segretaria generale Loredana Lattene che ha riscritto il codice di comportamento dei dipendenti di Palazzo Farnese, così come previsto dalla normativa che punta soprattutto a mettere dei paletti per garantire trasparenza ed evitare conflitti d’interesse.Nel calderone del codice, suddiviso in 19 articoli e decine di commi, però ci finisce di tutto. Si va dall’utilizzo dei social network, fino alla possibilità di ricevere regali, passando per la tutela di quei dipendenti che decidono di denunciare eventuali illeciti.Gli impiegati del Comune di Castellammare, per evitare sanzioni, dovranno fare attenzione a cosa pubblicano su Facebook o su altri social. Non sono ammesse rivelazioni di atti amministrativi e tantomeno «informazioni che possano arrecare pregiudizio all’immagine e all’integrità dell’amministrazione».
Ma soprattutto bisogna evitare affermazioni che «vadano a ledere l’onorabilità di colleghi e superiori gerarchici». Insomma, se il capo ufficio sta proprio sulle scatole, meglio non spiattellarlo in rete. Inoltre è necessario evitare lo spreco di carta, possibilmente riciclandola, o altri oggetti e attrezzature che possono servire a svolgere la propria attività.C’è una regola però che risulta controversa più di altre. Il codice recita: «Il dipendente non chiede, né sollecita, né accetta, per sè o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore, intendendosi non superiore a 100 euro, riferito all’anno solare».
Un tentativo, anche un po’ curioso, per provare a regolamentare un caffè offerto al bar agli impiegati di Palazzo Farnese? Bah.Sta di fatto che di regole da rispettare, ce ne sono diverse.Impossibile per i dipendenti pubblici partecipare a riunioni o conferenze organizzate da associazioni, che riguardano l’attività dell’amministrazione, senza aver preventivamente avvertito il dirigente al settore.E se qualche impiegato decide di aderire a un’associazione o un’organizzazione che potrebbero avere interessi nell’ambito in cui lavora al Comune, è obbligato a comunicarlo al dirigente di riferimento. Un modo per provare a prevenire il problema dei conflitti d’interesse e prevenire anche possibili episodi di corruzione. Proprio rispetto a quest’ultima ipotesi, l’articolo 10 del nuovo codice per i dipendenti comunali prevede specifiche tutele per chi decide di denunciare presunti illeciti. Attraverso un apposito link online, l’impiegato che vuole segnalare irregolarità avrà la garanzia di tutela della riservatezza.