Torre del Greco. Dal «mezzo scemo» sibilato da Pasquale Brancaccio all’indirizzo del sindaco Giovanni Palomba alla «stupida» con cui Romina Stilo ha apostrofato la voltagabbana dell’opposizione Alessandra Tabernacolo fino al «non stai bene» rivolto dalla maestrina Iolanda Mennella all’ex vicesindaco di Ciro Borriello: non conosce limiti la deriva politica a palazzo Baronale, dove i consiglieri comunali usciti vincitori dalle elezioni da 20 euro del 2018 portano in scena i «teatrini» già promossi attraverso i social.
L’ultimo vergognoso show è stato registrato a margine della riunione della seconda commissione, convocata per fare piena luce sulla presunta incompatibilità dell’avvocato Maria Pirozzi – in passato legale della cooperativa Villa del Sole intestata a Carlo Gaglione, fratello dell’assessore Felice Gaglione – come delegata alle politiche sociali della giunta guidata dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio.
Una questione sollevata dal soldato Luigi Caldarola e particolarmente «sentita» in municipio. Non a caso, in commissione si sono presentati tutti gli «interessati» alla vicenda: a partire proprio dalla doppiogiochista di Fratelli d’Italia – fino a oggi sempre pronta a smentire di avere nominato Maria Pirozzi come proprio riferimento all’interno dell’esecutivo eppure pronta a tirare fuori gli artigli per difendere la professionista gradita al consigliere regionale Mario Casillo – fino a Iolanda Mennella, partner politica proprio di Felice Gaglione. Il «cuore della discussione» si è esaurito in pochi minuti, il tempo di acquisire la documentazione inviata dal dirigente del settore politiche sociali Andrea Formisano – il cugino del sindaco non ha potuto partecipare alla commissione per motivi personali – e di ascoltare, in qualità di dirigente del settore avvocatura, il comandante dei vigili urbani Salvatore Visone. Pronto a confermare la presenza agli atti di una diffida e messa in mora firmata dall’avvocato Maria Pirozzi per conto della cooperativa Villa del Sole e la sussistenza di una procedura stragiudiziale: insomma, il contenzioso c’è sebbene attualmente «in quiescenza».
Ma, anziché affrontare la discussione politica, le tre quote rosa hanno inscenato una stucchevole lite in cui sono volate offese e oscuri riferimenti a vicende personali delle dirette interessate. Un lungo battibecco – a cui hanno scritto la parola fine il capitano Antonio Spierto e l’ex senatore Nello Formisano – destinato a finire sotto i fari della procura di Torre Annunziata a cui sarà inviato il verbale della commissione.
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