Sono 25.673 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 22.409. Le vittime sono state 373 , ieri erano state 332. In totale i casi da inizio epidemia sono 3.149.017, i morti 101.184. Gli attualmente positivi sono 497.350 (+10.276 rispetto a ieri), i dimessi e i guariti 2.550.483 (+15.000), in isolamento domiciliare ci sono 471.244 persone (+9.879).
Sono 266 gli ingressi in terapia intensiva per il Covid-19 nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Il saldo tra ingressi e uscite è di 32 pazienti in più. In totale in rianimazione ci sono ora 2.859 persone. Nei reparti ordinari (pneumatologia e malattie infettive) sono invece aumentati i pazienti di 365 unità rispetto a ieri, portando il totale a 23.247.
Sono stati effettuati 372.217 tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i test erano stati 361.040. Il tasso di positività (rapporto positivi/test) odierno è del 6,9%, ieri era stato del 6,2%, quindi oggi in aumento dello 0,7%.
Allarme per l’alto numero di ricoveri. Reparti al collasso in varie regioni. Sempre più giovani in ospedale
Lo scenario di diffusione del virus SarsCov2 in Italia “oggi è come un anno fa, siamo cioè tornati a marzo 2020, e in molte Regioni già si sta assistendo ad un nuovo ‘tsunami’ di pazienti ricoverati”. A descrivere la situazione di allarme che si registra ormai nella maggioranza degli ospedali italiani è Dario Manfellotto, presidente della Federazione Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti (Fadoi), principale società scientifica della Medicina Interna.
Un quadro cui si aggiunge un altro dato “estremamente preoccupante”: si sta abbassando molto l’età dei ricoverati, con un aumento forte dei casi anche tra i bambini. “La diffusione del virus – spiega Manfellotto – è analoga ad un anno fa. Una situazione molto grave ed in varie Regioni è già ricominciato lo ‘tsunami’ di pazienti che necessitano di essere ricoverati, vere e proprie ondate di pazienti che stanno arrivando negli ospedali”. Secondo le rilevazioni Fadoi, in varie Regioni la situazione negli ospedali è particolarmente preoccupante: “In Umbria – sottolinea Manfellotto – è già occupato il 100% dei posti letto Covid in tutti i reparti e tutti i casi sarebbero da varianti; in Abruzzo le terapie intensive sono occupate al 41%, oltre la soglia di allerta del 30%, mentre i reparti di area medica al 45% e la totalità dei casi è da variante Uk; in Piemonte si registra un +35% di ricoveri solo nell’ultima settimana ed in FVG la situazione è definita drammatica con un tasso di positività al 9% e gli ospedali pieni di malati Covid che non hanno più reparti Covid-free ed hanno già sospeso l’attività chirurgica”. Ed ancora, prosegue il presidente Fadoi, “in Emilia Romagna è già occupato il 90% dei posti in terapia intensiva e l’84% nei reparti ordinari. Anche nelle Marche, l’occupazione è al 54% nei reparti ordinari e al 46% per le rianimazioni”. Anche in Molise “i dati sono allarmanti ed i pazienti vengono trasferiti verso altre Regioni per mancanza di posti letto liberi”. Nelle altre Regioni, prosegue, “gli ospedali ancora reggono ma comunque lo scenario si sta aggravando”. Altro elemento, conclude, è l’abbassamento dell’età media: “In ER, ad esempio, l’età media dei positivi è di 42 anni, in Trentino nell’ultima settimana si sono registrati 84 casi tra bambini in età scolare ed in Piemonte l’età media dei ricoverati è calata di 10 anni”.