I numeri parlano chiaro: il Covid continua ad essere un virus in salute in Campania dove circola al ritmo di tremila nuovi casi al giorno con una impennata di ricoveri in terapia intensiva. I dati di oggi dicono che sono 2.981 i nuovi positivi. Cifre sostanzialmente stabili rispetto a ieri, quando i contagi erano stati 3.034; i tamponi processati 27.465, per un tasso che si attesta al 10,85% (in leggera flessione rispetto all’11,72% di ieri). Nel bollettino di oggi dell’Unità di crisi spicca però il balzo dei ricoveri in terapia intensiva, che raggiungono quota 156 con un +13 in 24 ore, un incremento mai registrato negli ultimi mesi. Nella prima settimana di marzo i casi di Covid nella sola città di Napoli sono aumentati del 16%. L’incidenza settimanale per 100mila abitanti è ora pari a 229 casi con un aumento significativo nelle fasce più giovani. Numeri ai quali la Regione cerca di porre un argine con una stretta su parchi e mercati.
Chiusi sin da oggi i primi, assieme a piazze, ville e lungomari. Chiusi i secondi, compresi gli alimentari, a partire da sabato pomeriggio dopo che in un primo momento l’ordinanza firmata nella serata di ieri dal Presidente De Luca ne disponeva la chiusura già da domani. Un provvedimento che ha innescato non poche reazioni. a partire da quella del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: ”Trovo quest’ordinanza veramente incomprensibile non solo sul piano politico, ma sbagliata anche da un punto di vista sanitario. Non mi convince. De Luca ci ha abituato a questo suo modo di operare per cui partecipa alla conferenza Stato-Regioni, annusa quello che più o meno è l’orientamento del Governo e lo anticipa con un effetto politico a sorpresa, di propaganda”. Occhi puntati sulle grandi città nel primo giorno di applicazione dell’ordinanza. A Napoli il lungomare stamattina si presentava pressoché deserto nonostante la bella giornata, anche se il vero banco di priva sarà nel weekend. Oggi poche persone a spasso, per lo più runners o anziani accompagnati dalle badanti. E nessuno sugli scogli. Scenario un po’ diverso al Vomero dove a piazza Fuga c’è chi non rinuncia a un caffè da sorseggiare sulle panchine magari scambiando due chiacchiere.
Rabbia, frustrazione e amarezza invece tra i mercatali: sensazioni solo in minima parte lenite dalla notizia arrivata nel pomeriggio della chiusura posticipata da domani a sabato pomeriggio per consentire lo smaltimento delle derrate . “Chiudere i mercatini rionali – spiega un commerciante del mercato che fa capo alla Prima Municipalità di Napoli, quello della Torretta – è un controsenso, significa ingrossare le file davanti ai supermercati o aumentare l’afflusso di gente nei piccoli negozi. Di fatto il rischio che si vuole evitare, quello dell’assembramento, in questo modo finisce per essere favorito”. Anche a Salerno prove di lockdown in corso: a breve lungomare Trieste sarà chiuso con nastri e transenne