Tamponi periodici a studenti e prof per monitorare l’andamento dei contagi nelle scuole. Il ministro per l’Istruzione Patrizio Bianchi l’ha proposto e il Commissario per l’Emergenza Covid, Francesco Figliuolo sta valutando l’ipotesi. La scuola è pronta a ripartire dopo Pasqua e i test rappresenterebbero un ulteriore passo per rendere più sicuro, e costantemente monitorato, l’esercito di alunni e docenti. La decisione verrà presa nei prossimi giorni. I test agli studenti non sarebbero vincolanti per la riapertura delle scuole dopo Pasqua, piuttosto sarebbero una misura per monitorare la situazione, un’operazione di screening ai fini della sicurezza di studenti, docenti e personale scolastico.
Dei test, che per gli alunni più piccoli dovrebbero essere quelli salivari perchè meno invasivi, dovrebbero occuparsi le Asl con medici e infermieri da mandare nelle scuole ma potrebbero scendere in campo anche i volontari della Protezione civile. L’ipotesi di lavoro punterebbe a ripetere il monitoraggio settimanalmente e laddove accertati casi di positività si dovrebbe procedere a sottoporre tutta la classe a tampone molecolare. Insomma si lavora ad una possibile riapertura della scuola dopo Pasqua seguendo le regole attualmente in vigore (con le lezioni in presenza, anche in fascia rossa, per materne, elementari e prima media) ma garantendo misure di screening e sicurezza.
Ma c’è chi pensa di riaprire prima come il Lazio che dovrebbe passare dalla zona rossa all’arancio: se così fosse, annuncia l’assessore al Lavoro, Scuola e Formazione Claudio Di Berardino, già da lunedì torneranno in classe gli alunni di asili, elementari e medie. Le superiori resteranno in Dad. Ieri il ministro Bianchi, dopo aver ribadito che è volontà decisa del governo il rientro in classe quanto prima, aveva comunicato che “oltre la metà del personale scolastico è stato vaccinato. E’ costante il monitoraggio della situazione relativa ai contagi e alla diffusione delle varianti del Covid-19 nelle scuole anche per potenziare il piano vaccinale in tutte le realtà territoriali”. E sempre sul tema sicurezza Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione, ha annunciato che dei 300 milioni di euro previsti dal Dl Sostegno a favore della scuola, “150 sono destinati, per la prima volta, alla salubrità dell’aria all’interno degli istituti: si parla di depuratori e impianti di ventilazione meccanica”.
Intanto però domani Cobas e No Dad scenderanno in piazza Montecitorio, con un presidio statico, per chiedere “di garantire la riapertura della scuola in presenza per ogni ordine e grado e in ogni regione, non oltre il 7 aprile”. Tra le richieste, anche che “la quota parte del Recovery Fund destinata alla scuola sia impiegata per il rilancio della scuola pubblica, attraverso interventi urgenti come la riduzione del numero di alunni per classe (fissando un tetto massimo di venti, abolendo ogni possibilità di accorpamento per le classi successive), l’assunzione di docenti e Ata, la stabilizzazione dei precari e l’adeguamento degli spazi e degli edifici scolastici, con ripristino di vecchi edifici e realizzazione di nuovi”.