Torre del Greco. «In soli 5 anni i costi per lo smaltimento dei rifiuti sono aumentati di 4 milioni. Costi tutti a carico dei contribuenti che, come prevede la legge, si devono accollare per intero le spese decise dall’amministrazione comunale per garantire la raccolta Nu e il conferimento della differenziata». A lanciare la bomba che deflagra alla vigilia della seduta monotematico dell’assise cittadina sulle problematiche afferenti l’igiene urbana all’ombra del Vesuvio – la seduta è in programma stamattina alle 1o nell’aula consiliare di palazzo Baronale – sono gli esponenti locali di Fratelli d’Italia, il partito di centrodestra che ha fatto della lotta agli sprechi nel campo della nettezza urbana uno dei propri cavalli di battaglia.
A parlare sono il coordinatore cittadino Luca Alini e il responsabile Miglio d’Oro nonché ex assessore all’ambiente Salvatore Quirino. Carte alla mano raccontano il progressivo aumento del costo per smaltire i rifiuti: «Il 13 novembre 2015 la giunta guidata dal sindaco Ciro Borriello approvava la delibera 645 relativa al piano economico-finanziario, determinando le tariffe 2016 della Tari. Dagli incartamenti si evince come il costo complessivo del servizio era di 12.556.512,42 euro, dopo una diminuzione iniziata l’anno precedente e proseguita nei dodici mesi successivi. Bene, a cinque anni di distanza, prima la giunta di Giovanni Palomba e poi la maggioranza in consiglio comunale hanno licenziato il piano economico finanziario in cui il costo complessivo del servizio risulta passato a 16.318.961,41 euro».
Non c’è bisogno di una laurea in matematica per capire come – a fronte di risultati disastrosi – l’aumento dei costi Nu sfiori i 4 milioni. Per Luca Alini e Salvatore Quirino poi oggi ci sarebbe anche una minore attenzione dell’intera macchina comunale circa la bontà del servizio reso dalla ditta incaricata: «I problemi legati al servizio di igiene urbana – sostengono – sono sotto gli occhi e il naso di tutti. Non c’è quartiere che non palesi ritardi nel recupero dei sacchetti, non c’è area della città in cui non si registrino carenze nello spazzamento. Eppure oggi gli addetti ai controlli sono ai minimi storici, mentre nel 2016 il personale impegnato in strada era composto da undici addetti».
Il risultato era una maggiore applicazione delle penali: «Fatto che va a sfatare un altro falso mito della precedente amministrazione comunale – concludono i vertici locali di Fdi – e cioè che ci fosse una certa ‘benevolenza’ nei confronti della ditta dell’epoca. Gli esempi vengono dalle determinazioni dirigenziali: abbiamo preso solo per pura casualità la 2.338 del novembre 2015, dove si evince che alla società impegnata nel servizio di smaltimento erano state applicate contestazioni pari a 60.000 euro. Se quel periodo viene paragonato a oggi, è facile sostenere che allora c’erano sicuramente meno problemi. Ebbene, nonostante questo nella determina dirigenziale dello scorso febbraio la Buttol non ha avuto penali legate al mese di gennaio. L’unica contestazione mossa all’azienda è relativa a dicembre e per giunta risulta decurtata del 50%».
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