Torre del Greco. La maggioranza targata Giovanni Palomba snobba l’appuntamento in aula, slitta di 24 ore la seduta monotematica del consiglio comunale sul disastro-rifiuti all’ombra del Vesuvio. Doveva essere il giorno del confronto su tutte le grane del settore Nu – grane capaci di proiettare in varie occasioni Torre del Greco alla «ribalta» delle cronache nazionali – e, invece, si è trasformato nell’ennesimo passo falso della casta di palazzo Baronale.
Perché alla riunione voluta da 11 esponenti dell’opposizione si sono presentati solo sei consiglieri comunali, numero insufficiente a dichiarare valida la seduta: alle 11 in punto, trascorsa l’ora di tolleranza rispetto alla convocazione, il «soldato» Luigi Caldarola – vista l’assenza del capo dell’assise Gaetano Frulio e il rifiuto di Iolanda Mennella, pure presente in municipio, a guidare il lavori – si è visto costretto a registrare la mancanza del numero legale e a rinviare di 24 ore, in seconda convocazione, il consiglio comunale. Una mossa a sorpresa, capace di convincere il sindaco Giovanni Palomba e vari rappresentanti della maggioranza – compreso il «salvatore della Nu» Luigi Mele – a uscire dalle stanze del Comune in cui si erano rinchiusi per rinfacciare all’opposizione di avere «forzato la mano» per creare il caso: «Degli undici consiglieri di opposizione che avevano presentato la richiesta di un consiglio comunale urgente per discutere la problematica dei rifiuti in città – la nota successivamente diffusa dal portavoce di Giovanni Palomba – erano presenti in aula soltanto cinque.L’assenza ha comportato il rinvio dei lavori dell’assise in seconda convocazione, con ulteriore aggravio di spesa a carico della comunità».
Una versione di comodo, immediatamente rintuzzata dal pentastellato Vincenzo Salerno: «Si tratta dell’ennesima distorsione della realtà – la replica del grillino di palazzo Baronale – In prima convocazione servono 13 presenti, quindi l’opposizione non può formare il numero legale da sola né tantomeno mantenerlo durante i lavori. Cosa diversa è in seconda convocazione quando serviranno solo 8 presenti, numero gestibile dalle opposizioni. La realtà è l’assenza di chi ha in mano il timone dell’amministrazione comunale: il sindaco, la sua giunta e la maggioranza. Tutti assenti ingiustificati».
Laconico la riflessione di Salvatore Gargiulo: «La verità è che questa è una maggioranza a convenienza». Benzina sul fuoco, in attesa del secondo round in programma oggi.
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