Torre del Greco. Lo scontro fratricida all’interno del consiglio dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata convince il governatore Vincenzo De Luca a commissariare la fondazione forense intitolata a Enrico De Nicola. E’ destinata a scatenare ulteriori polemiche tra le litigiose toghe della provincia di Napoli il provvedimento con cui la giunta regionale della Campania ha deciso di incaricare un professionista super-partes affinché proceda a verificare – in un tempo massimo di sei mesi – la sussistenza dei presupposti «per il superamento delle condizioni di criticità e per il raggiungimento degli scopi statutari».
La vittoria di Pirro
La verifica decisa dalla giunta regionale della Campania arriva al termine di un percorso avviato il 7 dicembre del 2020. Quando, cioè, l’avvocato Luisa Liguoro – presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata, rimasta senza maggioranza – inviò una memoria ai competenti uffici di palazzo Santa Lucia finalizzata a chiedere lo scioglimento della fondazione forense cara all’avvocato Gennaro Torrese, storico presidente dell’organismo giuridico nato nel 2011 nonché promotore della scalata della stessa Luisa Liguoro ai vertici del palazzo di giustizia di via Nazionale. Alla base della richiesta del presidente del Coa, l’impossibilità di procedere alla ricostituzione del consiglio di amministrazione a causa del mancato raggiungimento della maggioranza necessaria e del quorum costitutivo del consiglio dell’ordine degli avvocati nonché l’esistenza di criticità gestionali pregresse tali da incidere sul raggiungimento delle finalità statutarie. In aggiunta, poi, l’avvocato Luisa Liguoro evidenziava la mancata approvazione del bilancio consuntivo 2019 e del bilancio preventivo 2020. Alla memoria firmata dalla ex pupilla, rispondeva – il successivo 8 febbraio 2021 – direttamente Gennaro Torrese, l’ultimo presidente della fondazione forense Enrico De Nicola. Attraverso una nota, lo storico dominus delle toghe all’ombra del Vesuvio bollava come insussistenti i motivi addotti da Luisa Liguoro e attribuiva la paralisi nella ricostituzione del Cda della fondazione forense alla mancanza di una maggioranza del Coa a sostegno dell’attuale presidente. Una versione confermata da 9 componenti del consiglio dell’ordine di Torre Annunziata, pronti a presentare – in una nota dello scorso 2 marzo 2021 – argomentazioni contrarie allo scioglimento. Di qui, la vittoria di Pirro per Luisa Liguoro: alla guida dell’organismo legale con sede in via Tironi arriverà un commissario, ma la fondazione forense – al momento – sembra salva.
I prossimi step
Il governatore Vincenzo De Luca nominerà ora un commissario da scegliere tra i dirigenti e i funzionari in servizio presso la giunta regionale oppure tra professionisti esterni con comprovata esperienza. L’incaricato – a titolo gratuito, fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per l’espletamento della funzione – avrà sei mesi di tempo per procedere alla verifica della sussistenza dei presupposti per superare le attuali criticità e per procedere alla nomina di un nuovo Cda. Sei mesi, ovvero giusto il tempo necessario per provare – attraverso dimissioni di massa – a azzerare l’attuale consiglio dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata e riportare le toghe alle urne.
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