Torre del Greco. Verifiche sismiche nella scuola dei disastri di via Lava Troia. A 5 anni dal sequestro di quattro aule ordinato dalla procura di Torre Annunziata – il pubblico ministero incaricato dell’inchiesta ipotizzò un concreto pericolo di crolli – sono in arrivo nuovi accertamenti al plesso Giuseppe Agostino Orsi: un passo fondamentale per provare a scrivere la parola fine al calvario dei piccoli alunni, oggi come all’epoca «dirottati» all’istituto comprensivo Raffaele Scauda a Leopardi.
Tre mesi decisivi
Nell’anno della pandemia – in cui l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba si è distinta come «capofila» delle chiusure delle scuole di ogni ordine e grado – il dirigente del settore assetto del territorio del Comune è riuscito, a fine gennaio del 2021, a ottenere un risultato inutilmente inseguito da anni: la concessione della rimozione temporanea dei sigilli apposti la notte di Halloween del 2016 per la durata di 90 giorni. Un provvedimento deciso dai magistrati del palazzo di giustizia di via Nazionale al fine di consentire un sopralluogo del personale tecnico del Comune finalizzato alle attività propedeutiche e improcrastinabili per l’adeguamento sismico e degli impianti del plesso di via Lava Troia.
I controlli da incubo
Com’era facilmente prevedibile visto lo stato di abbandono lungo 5 anni, all’esito dell’ispezione all’interno della scuola dei disastri gli esperti dell’ente di palazzo Baronale hanno evidenziato la necessità di eseguire gli opportuni accertamenti e verifiche in ordine allo «stato di salute» dell’intero immobile e non solo delle quattro aula già finite sotto i fari della procura di Torre Annunziata. Le verifiche sulla vulnerbilità sismica sono state affidate dall’architetto Giuseppe D’Angelo – attraverso una procedura aperta in termini di urgenza – alla società «Studio Kr e associati» di Napoli. Alla società di ingegneria con sede legale in via Crispi il Comune pagherà circa 15.000 € per le indagini. L’accelerata è stata decisa dal Comune per non perdere i ricchi finanziamenti previsti dal programma operativo nazionale per la scuola finalizzato alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici.
La chimera riapertura
Dunque, lo studio commissionato dal Comune potrebbe – a prescindere dall’esito delle verifiche – non portare in tempi brevi alla riapertura del plesso Giuseppe Agostino Orsi. D’altronde, la stragrande maggioranza degli alunni sfrattati all’epoca del sequestro oggi – al netto delle ordinanze del sindaco Giovanni Palomba – vanno alle scuole superiori e i nuovi potenziali iscritti non hanno mai visto la scuola aperta.
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