Il presidente di Ascom-Confcommercio di Castellammare di Stabia, Johnny De Meo, ha inviato questa mattina una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi a nome degli esercenti stabiesi, categoria produttiva ormai unica nel sostenere l’economia della città. De Meo elenca le numerose attrattive turistiche che in passato hanno reso famosa Castellammare di Stabia, citata da Boccaccio nel “Decamerone”, in una novella ambientata nel palazzo reale di Quisisana. “Motivi di orgoglio per noi stabiesi” – afferma il presidente dell’ Ascom – che non sono stati valorizzati e così, il “potenziale enorme, sia sul fronte turistico, sia su quello industriale” ha subito un “progressivo degrado”, con l’impoverimento del territorio “anche determinato dalla chiusura delle fabbriche prima e degli stabilimenti termali”.
Tuttavia – prosegue la lettera – “la centralità rispetto a mete turistiche di rinomata fama, tra cui Pompei, Sorrento, Capri ed Ischia” hanno sostenuto “una vivace attività commerciale, con oltre mille esercizi commerciali attivi” che ora, a seguito delle restrizioni dovute alla pandemia, sono sull’orlo della bancarotta. De Meo parla di “un territorio dove il tessuto sociale è già molto fragile”, con “aziende in crisi e costantemente prese di mira dalla malavita, così come lo sono i giovani, senza lavoro e prospettive per il futuro”. ‘Ascom-Confcommercio chiede di “scongiurare ulteriori disposizioni restrittive a carico dei commercianti, mettendo in atto misure cautelative ben ponderate che restituiscano a tutti la possibilità di lavorare”. “Del resto – aggiunge il presidente di ASCOM-Confcommercio – dall’analisi dei dati sulla diffusione dei contagi, si desume che il nostro sacrificio è stato in gran parte vanificato da decisioni spesso discutibili e contraddittorie”.
“Siamo in grado di lavorare in massima sicurezza – conclude la lettera – e sicuramente possiamo farlo alla pari di quegli esercizi rimasti aperti sinora. Il perdurare di questa situazione ha già messo in ginocchio la nostra economia e minacciato la stabilità delle nostre famiglie, pertanto la riapertura di tutte le attività commerciali è, non solo auspicabile, ma ampiamente sostenibile”. ” Non vogliamo ristori inadeguati – conclude Di Meo – e non chiediamo altre mezze misure che non farebbero altro che continuare ad alimentare disorientamento e disagio. Chiediamo solamente di poter riaprire le nostre attività al più presto, anche regolamentando o contingentando ulteriormente gli accessi, a tutela della salute pubblica”.