Torre del Greco. Il «corteggiamento» era iniziato già a gennaio, quando i primi venti di crisi cominciarono a soffiare sulla maggioranza targata Giovanni Palomba. All’epoca i grillini Vincenzo Salerno e Santa Borriello respinsero con un secco «no, grazie» la proposta di ribaltone avanzata dal primo cittadino. Tornato alla carica a distanza di tre mesi – all’indomani del primo strappo con il «nuovo alleato» Nello Formisano – con un’offerta impossibile da rifiutare per il leader locale del M5S: la delega a rappresentare il Comune nelle sedi istituzionali in merito al crac Deiulemar.
Un «cavallo di battaglia» del M5S – utilizzato come «traino elettorale» a ogni occasione utile durante i 9 anni passati dal fallimento dichiarato nel 2012 – davanti a cui Vincenzo Salerno, compulsato dal deputato Luigi Gallo, non ha potuto dire (nuovamente) no. L’incarico nasce dalla mozione approvata in consiglio comunale il 7 aprile a sostegno dei risparmiatori truffati dagli armatori-vampiri. «Ho previsto un’apposita delega – le parole di Giovanni Palomba – per seguire tutte le problematiche relative al crac Deiulemar e offrire un ulteriore riferimento ai cittadini coinvolti in questo autentico disastro economico. Sono certo che il consigliere comunale Vincenzo Salerno seguirà con attenzione e scrupolosità quanto previsto dall’incarico».
Un primo passo verso un’intesa futura? Al momento, Vincenzo Salerno respinge senza indugi l’ipotesi: «Ho accettato la delega perché ritengo sia un obbligo per qualsiasi politico provare a ridare dignità e un parziale indennizzo a tutte le famiglie truffate – spiega il capogruppo del M5S – Ma non entrerò mai in maggioranza». Parole già sentite da Luigi Mele e Nello Formisano e poi smentite dall’inciucio di marzo.
(c)riproduzione riservata