Grande applicazione sul campo, estenuanti ‘ripetute’ sugli schemi tattici da applicare, martellamento continuo sul piano psicologico. E’ la ricetta con la quale Rino Gattuso sta preparando la squadra all’ultimo, decisivo appuntamento del campionato. Domenica sera contro il Verona al ‘Maradona’, il Napoli si gioca l’accesso alla Champions League della prossima stagione e contemporaneamente il miglior piazzamento possibile in campionato. Per realizzare la prima basterà la vittoria contro i veneti, riguardo alla seconda, invece, tutto dipenderà dal risultato di Atalanta-Milan, partita che si svolgerà in contemporanea. Se il Napoli dovesse agguantare il secondo posto in classifica, assieme alla qualificazione in Champions, una vera e propria cascata di denaro si riverserebbe sulla società di De Laurentiis. E questo è uno degli argomenti forti alla base della necessità degli azzurri di fare risultato con il Verone e di sperare, al tempo stesso, in un pareggio tra Atalanta e Milan.
Gattuso non ha molti dubbi sulla formazione da mandare in campo con la squadra di Italiano, in quella che – ormai è praticamente certo – sarà la sua ultima partita sulla panchina del Napoli. La formazione sarà i fatti la stessa mandata in campo domenica scorsa a Firenze, in pratica quelli che ormai Gattuso considera i titolari, vista anche l’assenza forzata di Koulibaly che non ha ancora risolto i suoi problemi fisici e che dunque concluderà la stagione in maglia azzurra senza scendere più in campo. Oggi il franco-senegalese ha svolto lavoro in palestra e personalizzato in campo, ma è quasi impossibile che possa riuscire nel miracolo di rendersi disponibile. Non è da escludere che Gattuso lo convochi ugualmente e lo mandi anche in panchina, ma soltanto per consentirgli di stare vicino ai compagni di squadra nel momento più delicato della stagione. L’unica incertezza che permane, relativamente alla formazione, riguarda la presenza sulla fascia destra dell’attacco di Politano o di Lozano. E’ probabile però che Gattuso decida di affidare il ruolo al primo, riservandosi di mandare in campo anche il messicano, qualora ne riscontrasse la necessità durante la partita.