In netta discesa in Italia la curva dei contagi da Sars-CoV2. Nell’ultima settimana è stato registrato un calo di oltre il 30% dei nuovi casi e del 21,3% dei decessi. Ancor più netta la riduzione della pressione sulle strutture sanitarie: in 6 settimane sono diminuiti del 60% i ricoveri in ospedale e del 55% quelli in terapia intensiva. I nuovi e confortanti dati emergono dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe nella settimana 12-18 maggio 2021. L’analisi mostra, rispetto alla settimana precedente, una diminuzione di nuovi contagi pari a 43.795 rispetto a 63.409, ossia – 30,9%. In calo pure i ricoverati con sintomi: 11.539 rispetto a 14.937, – 22,7%, e quelli nelle terapie intensive, 1.689 rispetto a 2.056, -17,9%. Anche i dati forniti oggi dal Ministero della Salute confermano l’andamento della curva: gli attualmente positivi sono in tutto 299.486, in calo di 7.244 rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore sono stati verificati 5.741 contagiati, ieri erano stati 5.506 . Sono invece 164 le vittime in un giorno, mentre ieri erano state 149. I tamponi effettuati nell’ultima giornata sono stati 251.037, tra molecolari e antigenici. Ieri erano stati 287.256. Il tasso di positività è del 2,3%, in aumento rispetto all’1,9% di ieri (+0,4%).
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 1.544, in calo di 99 rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono stati 69 (ieri 70). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 10.383 persone, 635 meno di ieri. In totale i casi dall’inizio dell’epidemia sono 4.178.261, i deceduti 124.810. I dimessi ed i guariti sono 3.753.965, con un incremento di 12.816 unità nelle ultime 24 ore. “Gli effetti ottenuti grazie a sei settimane di restrizioni stanno lasciando gradualmente il posto ai primi risultati della campagna vaccinale”, ha commentato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. L’attuale situazione epidemiologica dell’Italia è simile anche nel resto d’Europa, tuttavia il virus non ha certo smesso di circolare. A indicarlo è l’analisi condotta dal matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac). “Sarebbe opportuno – ha osservato – non ripetere lo stesso errore dell’estate dello scorso anno con le vacanze all’estero in Paesi dove il virus circolava di più che in Italia.
Dovremmo seguire l’esempio del Regno Unito, che ha messo al bando i viaggi all’estero in alcuni Paesi, tra cui il nostro”. L’indagine indica che “la maggioranza delle curve dell’incidenza media dei positivi al SarsCov2 sono in discesa, tranne alcuni Paesi nei quali la curva è piatta, come la Grecia”. L’incidenza maggiore si rileva in Svezia, con 39 casi al giorno per 100.000 abitanti, seguita da Lituania (36), Olanda (31) e Lettonia (29). Valori alti anche per alcuni Paesi confinanti con il nostro Paese, come Francia e Slovenia (entrambe 21) e per mete popolari dei viaggi degli italiani, come Grecia (20) e Croazia (19). La Danimarca (17) è l’unico Paese europeo in cui l’epidemia è in crescita. Italia, Germania e Spagna, hanno 11 casi al giorno per 100.000 abitanti ma la curva della Spagna si sta appiattendo. La curva dell’incidenza media è piatta e ha invece valore inferiore in Norvegia e Russia (6) Portogallo e Irlanda (4), Regno Unito (3), Islanda (1).