Kadija Jafari, per tutti Katalina, non ha ancora compiuto 14 anni. Ha una cascata di capelli ricci che fanno da contorno a un sorriso che abbaglia. Questa ragazzina così timida e dolce fuori, si trasforma completamente sul ring, dove è considerata uno dei talenti più brillanti di quella fucina inesauribile chiamata Boxe Vesuviana dei maestri Zurlo.
Appena qualche giorno fa Kadija si è laureata campionessa italiana School Girl nei campionati che si sono svolti a Roseto degli Abruzzi. Un successo che ha accesso i riflettori su questa ragazza che un giorno sogna di eguagliare quella che è il suo idolo: Irma Testa. Non a caso Kadija è la prima bambina che si vede all’inizio del film su Irma, Butterfly, dove la guarda allenarsi, magari sognando di essere al suo posto e di poter raggiungere i suoi traguardi.
“Mi piacerebbe essere come lei spiega Kadija- non proprio uguale perché è impossibile, ma qualcosa del suo talento vorrei averlo. Sto lavorando per questo. Sono contentissima del risultato che ho conquistato a Roseto, non me lo aspettavo. Ringrazio soprattutto il maestro Lucio Zurlo, perché e soprattutto grazie a lui che l’ho conquistato. È solo l’inizio e spero davvero di essere la nuova Irma Testa”.
A tal proposito il maestro Zurlo, che la guarda a distanza con orgoglio, svela un siparietto curioso accaduto proprio a Roseto: “mentre era sul ring mi ricordava proprio Irma nei movimenti, tanto che mi sono trovato a urlare e a chiamarla Irma”.
E pensare che la passione di Kadija è iniziata grazie al fratello: “Hamza ha iniziato questo sport e il maestro Lucio mi ha visto e mi ha chiesto se volessi allenarmi. Non me lo sono fatto ripetere due volte e il giorno dopo ero già in tuta in palestra”. Kadija, la cui famiglia non le fa mai mancare il supporto, è già monitorata dal Coni come atleta di interesse nazionale, con l’iter che la potrebbe portare a ottenere la cittadinanza italiana. Lei però non pensa a questo, pensa solo a fare bene sul ring per conquistare i suoi obiettivi: “Voglio qualificarmi ai prossimi Europei e poi magari un giorno essere alle Olimpiadi”. Chi la segue passo passo è anche il maestro Lucio Zurlo che insieme a Biagio gestiscono la Boxe Vesuviana: “Quando i ragazzi come Katalina fanno così bene è un orgoglio innanzitutto per Torre Annunziata e poi per la Boxe Vesuviana. A questa città, tra delinquenza e altro, è rimasto solo lo sport come punto di aggregazione e di riscatto”.
La Boxe Vesuviana per far crescere talenti come Kadija ha bisogno del supporto della politica: “Dicono sempre di non avere soldi – spiega il maestro Zurlo – Andiamo avanti grazie ai nostri sacrifici. Ma è chiaro che senza l’aiuto dell’amministrazione comunale e della Regione diventa tutto più difficile. Qualcosa deve cambiare”.