Torre del Greco. «E’ l’ennesima dimostrazione della superficialità con cui il sindaco Giovanni Palomba e la sua maggioranza guidano la nostra città». Non usa giri di parole Romina Stilo, l’ex vicesindaco di Ciro Borriello oggi alla guida della commissione trasparenza del Comune. La diffida arrivata dalla prefettura di Napoli per la mancata approvazione del rendiconto di gestione dell’esercizio 2020 entro il 31 maggio, lascia sconcertata la rappresentante dell’opposizione in consiglio comunale.
Perché all’ordine del giorno dei lavori dell’assise convocata per il primo giugno era regolarmente prevista l’approvazione del documento finanziario: «Ma l’amministrazione comunale era evidentemente concentrata sull’approvazione di variazioni di bilancio per accontentare le richieste dei vari esponenti della maggioranza, senza alcuna programmazione – sottolinea Romina Stilo -. Basti pensare che, durante l’ultima riunione dell’assise, la principale preoccupazione di Giovanni Palomba & company è stata la manifestazione di interesse per la ricerca di uno spazio per il teatro comunale. Eppure, come evidenziato dall’opposizione, sono diverse le strutture comunali a costo zero potenzialmente utili allo scopo».
Così, concentrati sulla strategia per respingere la proposta del taglio dei gettoni e sulla spartizione dei fondi pubblici, la carovana del buongoverno uscita vincitrice dalla elezioni delle 20 euro e oggi «rinforzata» dagli innesti dell’ex senatore Nello Formisano e dell’ex assessore ai (disastrosi) lavori pubblici Luigi Mele ha «tralasciato» l’approvazione del rendiconto di gestione: «La diffida del prefetto Marco Valentini rappresenta l’ennesima bocciatura per l’amministrazione comunale e l’ennesima mazzata per Torre del Greco – conclude Romina Stilo -. Senza l’approvazione del rendiconto sono a rischio importanti attività del Comune come il blocco dei finanziamenti statali, la stabilizzazione dei dipendenti comunali, gli stipendi dei lavoratori e così via. Il mancato senso di responsabilità è la prova del disinteresse della maggioranza per il nostro territorio e la nostra comunità. Il sommo interesse dell’ente e della comunità deve essere una prerogativa di tutti. Tutto denota una situazione di stallo e svilimento del consiglio comunale e delle sue finalità, rendendolo poco dignitoso e circense. Parliamo di una compagine tutta intenta a eseguire gli ordini di una scuderia traballante, attraverso strategie avvolte nella confusione più totale che rende tutto complicato, così come non si possono misurare più tutti gli errori ad oggi commessi, con grave ricaduta sulla comunità».
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