Un modello sperimentale di cooperazione integrata fra tre Atenei, tra i primi in Italia, che mette insieme didattica e ricerca nel campo della biomedicina. Nasce il corso di laurea magistrale inter-ateneo in Ingegneria Biomedica dalla collaborazione tra Università di Cassino e del Lazio meridionale, Università del Molise e Università del Sannio. Docenti, competenze, strutture didattiche, laboratori e centri di ricerca condivisi, a disposizione degli studenti nelle tre sedi universitarie. Medicina, bioingegneria e informatica le specificità dell’Università del Molise; ingegneria e ICT applicate alla medicina, tratti distintivi dell’Università del Sannio; robotica, sensoristica e strumentazione per applicazioni mediche, elementi caratterizzanti l’Università di Cassino. Sono i punti di forza condivisi e integrati, in un progetto in grado di creare cooperazione, forme e reti produttive di collaborazione per garantire processi virtuosi e competitivi a vantaggio della collettività, dei territori e dei giovani, continuando a considerare una risorsa, e non un limite, la diversità dei territori e delle storie delle singole Università.
“Il nostro progetto federativo – sottolinea il rettore UniMol, Luca Brunese – vuole candidarsi come apripista di un modello per il sistema universitario italiano, con un duplice obiettivo: valorizzare ed esaltare singole espressioni, specifiche competenze e peculiarità delle aree scientifiche proprie di ogni Ateneo, e costruire un quadro d’insieme e cooperazione di tre Atenei come unica realtà innovativa e di eccellenza sempre più integrata nel campo dell’Ingegneria Biomedica”. “Questo corso di Laurea Magistrale – dichiara il rettore UniCas, Giovanni Betta – rappresenta senza dubbio una sperimentazione che guarda al futuro nell’interesse dei giovani. Vengono superati i limiti connessi alle competenze dei singoli atenei così come quelli legati alle tradizionali separazioni disciplinari, consentendo agli studenti di cogliere nella loro esperienza formativa il meglio dei tre atenei come competenze di didattica, di ricerca e di strutture”.
“Le nuove tecnologie – commenta Gerardo Canfora, rettore di UniSannio – stanno cambiando in maniera profonda il settore della medicina, aprendo scenari inaspettati per il futuro della salute e del benessere. Da qui l’idea di un corso di laurea che mette insieme competenze ed esperienze complementari di tre Atenei delle aree interne per dare vita a un progetto formativo innovativo e ambizioso nei contenuti e nelle modalità. Un esempio virtuoso di integrazione di competenze, risorse e infrastrutture didattiche e di ricerca fra i primi nel nostro Paese”.