Luca Zaia e Antonio Decaro si confermano anche nel 2021 gli amministratori locali più amati, con il 74% dei consensi per il presidente della Regione Veneto e con il 65% per il sindaco di Bari, nella rilevazione annuale ‘Governance Poll’ realizzata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore e pubblicata sullo stesso quotidiano di Confindustria. A calamitare più consensi è stato chi ha talento per la comunicazione e chi ha dato il massimo nell’avanti tutta con hub e vaccinazioni in questa fase dove si guarda alla ripresa. Più tonici gli amministratori del centrosinistra che lo scorso anno avevano perso smalto, e in netto declino invece le preferenze per le sindache M5s Chiara Appendino e Virginia Raggi. Tra i governatori, scatto di Stefano Bonaccini (Emilia Romagna, Pd) con una crescita del 6% raggiunge quota 60% e scalza dal secondo posto Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia, Lega), che deve condividere il terzo posto con Vincenzo De Luca (Campania, Pd) entrambi al 59%. Al quarto posto il ligure Giovanni Toti (centrodestra) al 56% e al quinto Alberto Cirio (Piemonte, centrodestra) al 52,5%. Tra i sindaci il secondo posto è di Luigi Brugnaro (Venezia, centrodestra) al 62% con un +7,9%, seguito da Giorgio Gori (Bergamo, centrosinistra) ex aequo con Marco Fioravanti (Ascoli Piceno, centrodestra) entrambi al 61% ma il sindaco di Bergamo – città martire del Coronavirus – è in crescita del 5,7%.
Il vincitore Decaro ringrazia i baresi e non tace le difficoltà del suo ‘mestiere’ “che regala emozioni uniche ma che purtroppo ogni giorno ti espone anche a rischi”, “ci batteremo, con il Governo e il Parlamento affinché il lavoro quotidiano dei sindaci sia maggiormente tutelato e rispettato”, conclude il leader dell’Anci. Nel caso dei governatori, performance di Luca Zingaretti (Lazio) che guadagna +10 punti supportato dai risultati dell’assessore alla salute Alessio D’Amato, l’unico ad aver dato ai cittadini il diritto di scegliere il tipo di vaccino, e di Nello Musumeci (Sicilia, +9,2) e dello stesso Bonaccini (+8,6). In ribasso le quotazioni di Donatella Tesei (Umbria), dopo un anno dalle elezioni del sorpasso sulla storica egemonia ‘rossa’. Il ‘like’ per i sindaci risente di due tipi di situazioni critiche. La prima riguarda i sindaci delle città del Sud con conti in dissesto e paralisi amministrativa: agli ultimi tre posti della hit delle 105 città capoluogo ci sono infatti Salvo Pogliese (Catania, 30% dei consensi), Luigi De Magistris (Napoli, 35%) e Leoluca Orlando (Palermo, 39%). L’altro fronte con segnali di cedimento è quello delle metropoli del centronord: Dario Nardella (Firenze, 57%) e Virginio Merola (Bologna, 54,6%) continuano a cavarsela più che bene, ma Beppe Sala (Milano) si ferma per la prima volta sotto al 50% e raggiunge solo l’ 81° posto (-2,7%), mentre le sindache Cinque Stelle di Roma e Torino seguono ancora più indietro entrambe al posto 94 con il 43% di gradimento, la Raggi cala del 24,2% e l’Appendino dell’11,6%. Indietro tutta anche per il sindaco di Parma Federico Pizzarotti al 97° posto, mentre Clemente Mastella (Benevento) arriva alla fine del primo mandato con un solido 59,5%. Scivola giù anche il sindaco di Messina Cateno De Luca, dal secondo al 22esimo posto.