«Il rischio che la camorra possa infiltrarsi in penisola sorrentina è enorme. I clan hanno interesse a sfruttare questo momento difficile. Ecco, essendo da oggi cittadino onorario di Meta, è doveroso rimarcare che sarò ulteriormente un riferimento, così come lo sono già tutti i magistrati e le forze dell’ordine del territorio». Lo sguardo di Federico Cafiero De Raho è autoritario, anche se il tono di voce fa trapelare un po’ di emozione. Il procuratore nazionale antimafia, ieri pomeriggio, è stato insignito della cittadinanza onoraria di Meta: una svolta per la legalità, un messaggio costruttivo fortemente voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Tito.
Il pm del processo Spartacus viene accompagnato a Meta da moglie e figlie. E con orgoglio, al termine della cerimonia, mostra l’attestato ricevuto dal consiglio comunale. E racconta: «Il mio bisnonno era di Meta. Nacque nel 1852, cent’anni prima di me. Il padre era un armatore, poi l’attività andò in difficoltà e si imbarcò come mozzo a bordo di un mercantile mentre i suoi fratelli trovarono fortuna in Venezuela. Fece esperienza ed una volta tornato sulla terraferma, ad appena 18 anni, si laureò in scienze nautiche. Ecco, io sono legato a tutto ciò. La cittadinanza onoraria di Meta è il legame naturale con le mie origini. Forse, oggi, sto coronando il sogno di mio padre. In questo momento sarebbe felicissimo».
De Raho sospira, poi saluta le autorità civili e militari e lancia un monito alla penisola sorrentina: «Sono fortemente affezionato a questa splendida terra ed è per questo che avverto l’esigenza di condividere delle preoccupazioni – dice il magistrato – Siamo in un momento difficile in cui le ricchezze fondamentali come bar, locali, ristoranti, alberghi e negozi sono state in difficoltà e probabilmente continuano ad esserlo. A queste realtà bisogna stare vicinissimi: bisogna trovare un percorso per aiutarle e sostenerle. Le tradizioni vanno mantenute e se riusciamo a difendere queste attività diventiamo più forti. In una cittadina come Meta, come d’altronde in tutta la penisola sorrentina, il rischio che possano esserci delle infiltrazioni camorristiche è enorme. In questo momento la camorra ha ricchezza e possiede liquidità straordinarie da collocare a dispetto delle persone che hanno sempre lavorato in modo leale e con correttezza e che ora sono in difficoltà. Lo Stato, le banche e i circuiti legali devono dare pieno supporto. Come cittadino onorario di Meta – continua il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo – sarò un riferimento anche se in penisola sorrentina ci sono già professionalità eccezionali nelle forze dell’ordine e nella magistratura. Si tratta di persone che conoscono punto per punto il territorio e dunque che sono in grado di portare avanti con grande specializzazione le attività di prevenzione che servono per evitare che la criminalità possa impossessarsi di una parte del nostro territorio. In termini di prevenzione sono al loro fianco e resto a disposizione di chiunque abbia bisogno di aiuto».
Dopo la cerimonia, guidata dal sindaco Tito («Meta è una cittadina che non poteva non dimostrare coi fatti, ancora una volta, il suo impegno per la legalità. Conferire la cittadinanza onoraria a De Raho è una cosa speciale» evidenzierà il primo cittadino), il procuratore nazionale antimafia ha preso parte all’evento per la legalità organizzato presso l’hotel Corallo di Sant’Agnello da parte del sindacato di polizia Siulp. Una iniziativa dedicata a tutti gli agenti caduti in servizio o che hanno perso la vita a causa del Covid. Presenti i sindaci della penisola e i massimi dirigenti di commissariato di polizia, questura e prefettura.