Torre del Greco. L’unico orologio installato nel parco pubblico segna le 5.05 da tre anni, come se il tempo si fosse fermato all’interno della villa comunale intitolata al brigadiere Salvo D’Acquisto. Perché, a dispetto degli spot e degli interventi annunciati dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba, l’unico polmone verde con area giochi della periferia cittadina resta abbandonato al degrado e all’incuria. E neanche i due mesi di chiusura forzata per lavori – iniziati all’indomani dello stop alle restrizioni legate all’emergenza sanitaria, a conferma dell’assoluta mancanza di programmazione da parte della maggioranza di palazzo Baronale – sono bastati a restituire un briciolo di dignità e decoro alla villa comunale del quartiere Sant’Antonio.
Dopo il flop della riapertura a scoppio ritardato, i primi cittadini a caccia di un minimo di refrigerio durante le ore calde di fine luglio hanno dovuto fare i conti con i «soliti» disagi: al netto dell’orologio guasto e dell’area transennata a ridosso del laghetto per ulteriori interventi di manutenzione – peraltro, non c’erano operai all’interno dell’area di cantiere – i bagni versavamo in condizioni imbarazzanti sotto il profilo igienico-sanitario e la manutenzione delle aiuole presentava diverse «macchie».
Per non parlare delle panchine rotte e non sostituite durante gli «interventi infiniti» effettuati a partire da fine maggio e delle fontanine rimaste a secco. Senza dimenticare lo scandalo della cassa armonica vandalizzata e tagliata fuori dalla «sistemazione-fantasma» dietro cui Giovanni Palomba & company si sono nascosti per giustificare l’inspiegabile chiusura del parco pubblico per due mesi.
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