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Torre del Greco, raccolta firme per la sfiducia al sindaco: Palomba (e Borriello) incrociano le dita
Ciro Borriello e Giovanni Palomba
CRONACA
28 luglio 2021
Torre del Greco, raccolta firme per la sfiducia al sindaco: Palomba (e Borriello) incrociano le dita
Alberto Dortucci

Torre del Greco. L’ultimo treno per staccare in anticipo la spina all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba passerà oggi alle 18 – praticamente in concomitanza con la seduta del consiglio comunale – a piazza Santa Croce: in «stazione» ci saranno gli esponenti dell’opposizione di palazzo Baronale – in primis i due esponenti del M5S, Vincenzo Salerno e Santa Borriello – pronti a raccogliere le dimissioni dei colleghi e a restituire la parola agli elettori. Una risposta chiara e netta al guanto di sfida lanciato dal Pd – il colosso del centrosinistra accusato di avere diversi «infiltrati» in maggioranza – attraverso una nota firmata dal segretario cittadino Salvatore Romano in cui si tacciavano le forze politiche di minoranza di «attaccamento alla poltrona» mascherato con «polemiche strumentali e futili».

Di qui, l’iniziativa per provare a tornare alle urne già il prossimo autunno: «Per coltivare il sogno del voto è necessario rassegnare le dimissioni entro il 28 luglio 2021 – sottolineano i due pentastellati del Comune -. Servono 13 dimissionari, non basta solo la volontà della minoranza. Le nostre sole dimissioni sic et simpliciter significherebbero solo spegnere un’altra voce di controllo e opposizione. Quest’amministrazione comunale ha profondamente deluso: serve un doveroso un atto di coscienza, poi ognuno per la sua strada».

Un implicito appello ai «responsabili» passati – al momento dello crisi di gennaio – alla corte di Giovanni Palomba per salvare sindaco e poltrona. Ovvero i vari Luigi Mele e Alessandra Tabernacolo – successivamente cacciati in malo modo da Lega e Fratelli d’Italia – nonché al capitano di lungo corso Antonio Spierto e all’ex senatore Nello Formisano. Se poi ai trasformisti del consiglio comunale si dovessero realmente aggiungere i consiglieri comunali di area Pd – il capo dell’assise Gaetano Frulio, la collega Luisa Liguoro e la debuttante Iolanda Mennella – raggiungere le 13 firme per defenestrare lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio non dovrebbe essere un’impresa. «Nel bene della comunità – ribadiscono Vincenzo Salerno e Santa Borriello – invitiamo, in occasione della seduta di consiglio comunale convocata per oggi alle 18, a disertare il consesso e a optare per le dimissioni. L’invito è per le 18 a piazza Santa Croce».

Un invito raccolto al volo da due ex dissidenti della maggioranza – il soldato Luigi Caldarola e il camaleonte Ciro Piccirillo – e a cui si dovrebbe aggiungere la firma dell’ex sindaco Valerio Ciavolino. Ma la strada per arrivare a 13 resta in salita – a dispetto degli annunci-spot del Pd, nessuno dei consiglieri comunali «di area» sembra pronto a rinunciare a incarichi e prebende – e l’ultimo treno per tornare al voto rischia di restare (almeno) un altro anno in «stazione».

Per la felicità di Giovanni Palomba e dell’ex sindaco Ciro Borriello. Fino a oggi «bloccato» dalle sue grane giudiziarie, ma fiducioso in un’assoluzione per tornare in campo il prossimo anno.

@riproduzione riservata

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