Torre del Greco. Il danno economico in aggiunta alla beffa della «reclusione forzata» per un intero quartiere: a gettare nuova benzina sul fuoco delle polemiche scatenate dalle «gabbie della discordia» installate dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba in occasione delle gare casalinghe della Turris, infatti, arriva il conto delle spese sostenute dall’ente di palazzo Baronale per la fornitura delle barriere temporanee e mobili per la separazione dei flussi di tifoserie.
In pratica, la carovana del buongoverno è costretta a pagare in soldi pubblici gli «oneri di sicurezza» per la disputa delle partite del sodalizio del patron Antonio Colantonio, già concessionario dell’impianto comunale di viale Ungheria. E non si tratta di quattro spicci, a giudicare dalla liquidazione di pagamento firmata dall’ingegnere Generoso Serpico, dirigente del settore servizi tecnologici e manutentivi del Comune: carte alla mano, le «gabbie della discordia» costeranno all’intera collettività la bellezza di 24.000 euro, la somma liquidata alla società Betafence Italia di Tortoreto, l’unica a presentare un preventivo per la fornitura del necessario a «chiudere il passaggio» in viale Ungheria.
«Gli interventi di separazione degli spettatori in aggiunta al pre-filtraggio già esistente sono stati individuati al termine della riunione con il gruppo operativo della sicurezza della questura di Napoli e il commissariato di pubblica sicurezza di Torre del Greco – si ribadisce all’interno del provvedimento per «giustificare» la spesa – Per fornire i cancelli mobili la giunta comunale ha appostato un’apposita somma con delibera del 15 luglio».
Un vero e proprio «assist d’oro» di Giovanni Palomba & company, pronti a mettere mano al portafogli (del Comune) per garantire lo svolgimento delle gare di Lega Pro all’Amerigo Liguori. Con buona pace delle proteste degli abitanti del quartiere Vesuviana, diventati ostaggio – due volte al mese – di una partita di calcio.
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