Mentre una parte delle forze dell’ordine locali è impegnata a frenare l’incubo movida violenta, un’altra è in campo per riconsegnare decoro agli ingressi degli Scavi. Non soltanto l’allarme dei baby delinquenti che hanno stretto in una morsa le strade del centro di Pompei, ma pure il dramma degli abusivi che all’esterno del parco archeologico tra i più visitati al mondo vendono la merce senza alcun titolo. E’ questa l’ultimissima operazione firmata dagli uomini in divisa che nell’ultimo controllo mirato hanno sorpreso diciassette ambulanti senza licenza. Così sono scattate le multe salatissime ai danni dei venditori fuorilegge che proponevano ai turisti prodotti di qualsiasi genere, in primis souvenir che riportano le immagini della città degli Scavi e del Santuario. Al termine dell’operazione, sono state elevate sanzioni per quasi 20mila euro. Un provvedimento figlio dell’operazione decoro ordinata pure dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Carmine Lo Sapio: dopo i gravi fatti di sangue registrati sul territorio, gli uffici di Palazzo de Fusco hanno prodotto una serie di ordinanze per provare a riconsegnare dignità a una città turistica che dovrebbe fare da traino per l’intera provincia di Napoli e che invece è troppo spesso finita alla ribalta per casi di cronaca intrecciati con la movida violenta. Da qui la necessità di procedere con una raffica di controlli su Pompei, sia in centro che in periferia, e soprattutto in quelle che sono le aree più frequentate. Nello specifico le verifiche sono state effettuate agli ingressi del Parco archeologico, a partire dalla zona di Porta Marina Inferiore e Superiore, ma pure in piazza Immacolata, a pochi metri dalla centralissima via Roma. E’ qui che sono stati chiesti i documenti ai venditori ambulanti, più noti come chiammisti, di cui diciassette completamente privi di licenza. Ai turisti proponevano non soltanto souvenir, ma pure prodotti culinari tipici del posto. Una task force che ha smosso le acque a Pompei e che è destinata ad andare avanti anche nelle prossime settimane, alla luce pure delle ordinanze che hanno stabilito la chiusura anticipata di precise attività commerciali. Entro le 2 vanno abbassate le saracinesche e soprattutto va vietato il consumo di alcol, nonché l’asporto in vetro. Provvedimenti firmati dai funzionari di Palazzo de Fusco dopo l’accoltellamento di Civita Giuliana e le troppe risse venute fuori in piazza Falcone e Borsellino, l’ultima culminata con una sassaiola ai danni dei carabinieri che erano intervenuti sul posto. La piazza-ritrovo dei giovani ora chiusa al pubblico per tutti i giorni della settimana anche per bloccare lo spaccio di sostanze stupefacenti.
CRONACA
25 ottobre 2021
Scavi di Pompei, bancarelle senza le licenze: multe per 20mila euro