Aumentano le Regioni e Province autonome in cui l’incidenza dei casi di Covid-19 ha superato la soglia critica di allerta fissata a 50 casi su 100mila abitanti, soglia a partire dalla quale diventa difficile riuscire ad eseguire il tracciamento dei casi: si tratta di 17 Regioni e Province autonome rispetto alle 13 della scorsa settimana. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale della Cabina di Regia. I valori più elevati di incidenza si registrano nella Provincia autonoma di Bolzano (316,3 per 100mila abitanti), Friuli Venezia Giulia (233,0) e Veneto (115,3). In due Regioni, invece, è stata superata o raggiunta la soglia critica di allerta del 10% rispetto all’occupazione dei posti letto per Covid nelle terapie intensive: sono le Marche (10%) ed il Friuli Venezia Giulia (10,9%). Nessuna Regione o Provincia autonoma ha superato la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica. Questi i valori dell’incidenza nelle single Regioni e Province autonome rilevati dal monitoraggio (aggiornamento all’11/11/2021): Abruzzo (74,8); Basilicata (29,4); Calabria (64,8); Campania (86,8); Emilia Romagna (87,7); Friuli Venezia Giulia (233,0); Lazio (89,7); Liguria (78,8); Lombardia (56,8); Marche (88,1); Molise (29,7); PA Bolzano (316,3); PA Trento (76,0); Piemonte (58,9); Puglia (40,8); Sardegna (32,3); Sicilia (66,6); Toscana (71,9); Umbria (67,1); Valle d’Aosta (58,9); Veneto (115,3); Italia (78).
Intanto il ministro della salute Roberto Speranza evidenzia che è il momento di correre “con il richiamo per fermare la quarta ondata”. “L’incremento dei contagi è oggettivo – sottolinea – dobbiamo giocare d’anticipo, come ci ha insegnato questo virus che va veloce”. Sull’obbligo di terza dose ai sanitari e a chi lavora nelle Rsa “decideremo nei prossimi giorni. Io ne sono convinto e penso che ci arriveremo”. In Germania “ci sono 50 mila contagi in 24 ore. In Francia 12 mila casi, l’Olanda annuncia nuove misure. Abbiamo imparato che la contiguità tra Paesi spesso anticipa un trend – ricorda – sappiamo anche che la stagione che ci attende sarà complicata. E allora, l’Italia non può essere estranea a questa dinamica”. I dati italiani “sono un po’ migliori degli altri perché i tassi di vaccinazione sono più alti. Questo ci dà un piccolo vantaggio. E poi la prudenza nel rilascio delle misure. Abbiamo lasciato il freno più tardi e mai del tutto. In particolare su una cosa: le mascherine al chiuso” e “non c’è alcun dubbio che resteranno. Hanno un costo sociale ed economico relativamente basso, sono decisive”. Comunque Speranza non immagina nuovi lockdown generalizzati. Sull’estensione del cosiddetto booster agli under 40 “ascolteremo la valutazione degli scienziati e decideremo, ma non è all’ordine del giorno. Certo, a me sembra verosimile che in futuro si possa arrivare a un’ulteriore estensione, ma non è di oggi e neanche di domani”. Si attende il via libera dell’Ema ai vaccini per la fascia 5-11 anni: “Se sarà autorizzato, allora partiremo subito”. Quando arriverà l’ok, “ci organizzeremo con i pediatri e parleremo con le famiglie”. Il Ministro spera che la destra sovranista di Salvini e Meloni non cavalchi la posizione No Vax sui minori: “Sarebbe un errore gravissimo. Su questi temi governa la scienza, a lei dobbiamo affidarci”.